Giacomo Fasola, Style 4/4/2013, 4 aprile 2013
MARTA MENEGATTI
L’avevamo lasciata sulla sabbia dell’Horse Guards Parade, il piazzale londinese adattato a campo da beach volley per i Giochi olimpici. Unghie smaltate di bianco, rosso e verde, il viso rigato dalle lacrime dopo il quarto di finale perso contro le americane: «Piangevo di rabbia e delusione. Volevamo una medaglia e non ci siamo riuscite. Mi sentivo crollare il mondo addosso, quattro anni di sacrifici buttati al vento».
Ritroviamo Marta Menegatti sulla spiaggia di Falconara, provincia di Ancona, mentre si allena per una stagione che si annuncia intensissima: il World Tour al via il 23 aprile in Cina, i Mondiali (dall’l al 7 luglio in Polonia) e poi gli Europei (dal 30 luglio al 4 agosto in Austria). Con Greta Cicolari, Marta è il volto femminile del beach volley italiano. Uno sport nato alla fine degli anni Venti sulle spiagge di Santa Monica, negli Usa, e in fortissima ascesa (un milione di praticanti nel nostro Paese): con le prossime Olimpiadi in programma a Rio de Janeiro promette di diventare una mania. Secondo i maligni, i punti di forza del beach sono soprattutto due: i bicipiti dei ragazzi, il «lato b» delle ragazze. Vero o no, di certo si è rivelata la disciplina più apprezzata alle ultime Olimpiadi, con biglietti venduti a prezzi stratosferici e vip tipo Bill Gates in tribuna. Nel frattempo la coppia Cicolari-Menegatti ha scalato il ranking mondiale (quinto posto, prime in Europa) e ha fatto parlare di sé anche fuori dal campo (un sondaggio le ha nominate atlete più sexy d’Italia, mentre un sito americano ha inserito Marta fra i 50 atleti più belli al mondo). Ora si torna in spiaggia: con la 22enne dal volto angelico e il fisico mozzafiato di nuovo sotto i riflettori.
La vita della campionessa di beach volley ce la immaginiamo così: sole, mare, spiagge... Più o meno. Ci alleniamo due volte al giorno, sei giorni a settimana. Abitiamo a Falconara, ma è più il tempo che passiamo in viaggio: una vita vagabonda, che non puoi fare per sempre. Alla fine della stagione sono talmente stanca che vorrei mollare, adesso ho una gran voglia di ripartire!
Greta e Marta, praticamente una coppia di fatto. Giochiamo insieme dal 2009. Non è stato facilissimo adattarsi una all’altra: io avevo 19 anni, lei 27, all’inizio non c’era grande simpatia... Ora per me è come una sorella maggiore, che mi aiuta quando vado in crisi. Capita di litigare, certo, siamo nate entrambe sotto il segno del Leone. Ma stiamo bene insieme, il mio fidanzato (Alex Ranghieri, pure lui giocatore di beach volley, ndr) è quasi più geloso di Greta che dei fan.
Tre aggettivi per Marta, tre per Greta. In campo siamo entrambe determinate, ambiziose. Fuori lei è più impulsiva, io riflessiva.
Chi è più brava? Lei è più forte a muro e io in difesa. Siamo complementari.
E più bella? Ma che domande mi fa... Non mi sento di fare paragoni.
Alle Olimpiadi, il vostro cammino verso la medaglia si è interrotto con le americane May-Walsh. Ci pensa ancora? Il bello del beach è che ti metti alla prova spesso e puoi rifarti subito di una delusione: quattro giorni dopo quella sconfitta giocammo un torneo in Polonia, chiuso al secondo posto. Certo, il dispiacere c’è ancora, anche perché siamo state sfortunate. Sia nell’incontrare le più forti ai quarti, sia perché quel giorno arrivammo al campo tardissimo e molto nervose. Colpa dell’autista che non sapeva la strada!
A Londra era Menegatti-mania: le manca quella popolarità? Durante le Olimpiadi non mi ero accorta di cosa stava succedendo, io e Greta cerchiamo sempre di isolarci perché se guardi i giornali perdi la concentrazione... Solo dopo ho realizzato quanta visibilità avevamo ottenuto. Se mi riconoscono per strada? Giusto stamattina, in palestra, un ragazzo mi ha chiesto l’autografo.
La popolarità del beach dipende anche dal vostro «lato b»? Non mi infastidisce quando si dice che siamo belle, ma sostenere che il nostro sport piace solo per quello significa sconfinare nel volgare. E nel banale.
Un sondaggio ha nominato lei e Greta atlete più sexy d’Italia. Io sexy non mi ci sento proprio, ma se lo dite voi... Comunque per avere un fisico come il nostro bisogna lavorare sodo. L’unico vantaggio è che non seguiamo una dieta ferrea. Come dice il nostro allenatore: per giocare a beach bisogna mangiare.
E se le proponessero di posare per un calendario? Sono arrivate delle proposte, ma bisogna saper dire di no. Faccio parte del gruppo sportivo dell’Aeronautica: questo mi permette di avere una tranquillità economica e mi impone di seguire delle regole.
Ha mai volato, aviera Menegatti? Ci avevano promesso un giro sulle Frecce Tricolori in caso di medaglia. Sarà per la prossima volta...
Pare che, nell’ambiente del beach femminile, la coppia Cicolari-Menegatti non riscuota molta simpatia. Confermo! Il fatto è che non vogliamo legare troppo con le colleghe. Sarebbe ipocrita perché poi in campo ci si urla di tutto, ci sono in ballo dei soldi.
E come li spende, i suoi guadagni? Li metto da parte per comprare casa. E per viaggiare. Mi piace scoprire nuovi posti, quando siamo in giro per tornei non ne abbiamo proprio il tempo... La mia tappa preferita del World Tour è quella di Roma, veda lei.
Ha qualche portafortuna? Sono sicuramente la meno scaramantica della coppia... Ma c’è una cosa che facciamo sempre prima delle partite: ci abbracciamo e Greta mi da un bacio sulla guancia. Ci fa sentire unite.
Poco scaramantica, ma perfezionista. Vero, sono maniaca dell’ordine. Purtroppo per il mio ragazzo, che invece è disordinato.
Che fa nel tempo libero? Sto con la mia famiglia e cerco di studiare: sono iscritta a Scienze motorie a L’Aquila, finora ho dato cinque esami. E poi leggo molto (romanzo preferito: Mille splendidi soli) e cucino.
La specialità di Marta? Mah, sto prendendo lezioni da mia zia... Forse il risotto. Sui primi sono brava, sperimento, invece su secondi e dolci ho ancora tanto da imparare.
Abiti: è una shopaholic? Sto sul classico, niente di stravagante. Adoro Liu-Jo, se mi chiedessero di fare da testimonial accetterei di corsa... E sono una fan dei tacchi, anche se non ci so camminare. Troppo alta? Posso permettermelo: il mio fidanzato è un gigante.
Sui social network ha molto successo: oltre 16 mila fan su Facebook. Diciamo che mi hanno «costretto» i tifosi ad aprire un profilo... Fosse per me, ne farei proprio a meno.
Dove si vede fra dieci anni? In Italia. Con un marito e dei figli.
È sicura che il nostro Paese sia il posto giusto per crescerli? Con l’aria che tira... Ecco, sì, sono un po’ pessimista: in questo momento c’è un gran caos e non vedo molte soluzioni. Ci vorrebbe un rinnovamento, ma Beppe Grillo mi pare più un sovversivo...