Salvatore Garzillo, Libero 14/4/2013, 14 aprile 2013
SMS AL VOLANTE PEGGIO DELL’ALCOL LA STRAGE PROVOCATA DAI CELLULARI
Alexander Heit era un ragazzo di 22 anni come tanti. Il 3 aprile scorso guidava verso la sua Università, la Northern Colorado, quando, come tanti (sicuramente l’avrete fatto anche voi), ha inviato un messaggio mentre era al volante. Eccolo: «Mi sembra una buona idea, sei un amico, io....». Non sapremo mai cosa stesse per dire perché un secondo dopo Alex ha invaso la corsia opposta, ha sterzato bruscamente per evitare un’auto, ed è finito in un burrone. È morto qualche ora dopo, in un letto dell’ospedale di Greeley, la città dove era diretto. I testimoni hanno raccontato di averlo visto piegare in direzione della corsia con la testa inclinata verso il basso e solo dopo il ritrovamento del cellulare si è capito che cosa stesse facendo.
FATAL CELLULARE
La sua tragica fine, però, potrebbe salvare altre vite, poiché la polizia ha chiesto ai genitori di utilizzare l’im - magine dello schermo con impresso l’sms per una campagna di sensibilizzazione. «Vi supplico, promettete di non mandare sms mentre siete alla guida», ha detto tra le lacrime sua madre Sharon Heit, «in una frazione di secondo potreste rovinare il vostro futuro, ferire o uccidere altri, e scavare un buco nel cuore di tutti quelli che vi amano».
La storia del 22enne non è un caso isolato, anzi, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono anni che si lavora per far comprendere la pericolosità della scrittura alla guida.
Le statistiche raccolte dal sito Donttextdrive.com (letteralmente «non scrivere e guidare ») parlano chiaro e fanno paura: «Le persone che guidano mentre stanno inviando o leggendo un messaggino, hanno il 23% di possibilità in più di essere coinvolti in un incidente. Generalmente l’incidente avviene circa tre secondi dopo che l’automobilista si è distratto ».
Pochissimo, in pratica lo stesso tempo toccato ad Alex. Tre secondi per leggere un messaggio - che probabilmente è una cavolata inviata da un amico - e si finisce in un burrone. Nel 2009 la polizia della regione di Gwent, nel Galles, è ricorsa a un rimedio estremo per spiegare ai ragazzi che giocano con la propria vita. Hanno realizzato uno spot scioccante di quattro minuti in cui le tre giovani protagoniste hanno un incidente terrificante per colpa della distrazione della guidatrice, intenta a inviare un sms mentre percorre le strade della provincia. Nel cortometraggio, girato con tre attrici del luogo, si ricostruisce con perizia tecnica l’impatto frontale con l’auto proveniente dalla corsia opposta, la carambola e lo scontro con un’altra vettura. Alla fine, delle tre, solo una si salva, ma è conciata talmente male che viene il dubbio che non ce la faccia.
STRAGE SENZA FINE
«Focusdriven», organizzazione non profit statunitense, rende noto che più dell’80% degli incidenti stradali sono causati da una qualche forma di distrazione, mentre l’Università dello Utah ha stabilito che il tempo di reazione di un ragazzo che guida distratto dal cellulare è lo stesso di un settantenne. Sì, come quelli che sono presi in giro per la loro inerzia al volante. C’è di più: il Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti ha scoperto che ogni anno 1,6 milioni di incidenti d’auto hanno tra le cause l’utilizzo di cellulari, che provocano mezzo milione di feriti e 6mila morti. Capito? Una strage. Per dare la misura basta confrontare il numero con quello dei soldati morti durante il conflitto in Iraq dal 2003: 4.396.
Infine, un paradosso svelato dagli studi dell’Istituto dei trasporti del Virginia Tech, secondo cui è sei volte più probabile provocare un incidente mentre si scrive un messaggio rispetto a quando si guida ubriachi o sotto l’effetto di stupefacenti. Dunque sms come la droga? No, peggio, perché chiunque potrebbe esserne vittima.