Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  aprile 13 Sabato calendario

EVITARE TUTTI GLI USI POTABILI. MA PER PERIODI LIMITATI IL CONSUMO NON E’ PERICOLOSO

1 Quali precauzioni devono rispettare i cittadini che abitano in Comuni con valori di arsenico nell’acqua non conformi?
È vietato per prudenza ogni uso potabile dell’acqua di rubinetto come raccomanda una nota informativa dell’Istituto Superiore di Sanità. Dunque non bisognerebbe neppure usarla come ingrediente o per la cottura di cibi. Sono consentiti impieghi in cui l’acqua entra in contatto con l’alimento per tempi ridotti, ad esempio lavaggio di frutta e verdura. L’ultimo risciacquo va comunque effettuato con acque potabili. Sono precauzioni. Il consumo, se riguarda periodi limitati, non è pericoloso per la salute. La direttiva europea che stabilisce il limite di 10 microgrammi per litro si riferisce a un uso quotidiano e per tutta la vita.
2 È possibile che l’arsenico, che è cancerogeno, sia finito attraverso l’acqua nel pane o altri cibi?
Il divieto d’uso di acque in regime di deroga era già in vigore per le industrie e i panifici. Non vi sono evidenze che nella produzione siano mai entrate acque non conformi al limite fissato per l’arsenico. Dunque il pane va considerato un alimento sicuro.
3 La presenza di arsenico è indicatore di ambiente contaminato?
No, l’arsenico è uno degli elementi chimici caratteristici del suolo vulcanico. È una presenza geologica non legata all’intervento dell’uomo. Passando attraverso la roccia l’acqua ne porta con sé i componenti.
Margherita De Bac