Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  aprile 13 Sabato calendario

Notizie tratte da: Gabriele Magno (a cura di), Il cuore in gabbia. I più drammatici errori giudiziari della storia d’Italia, Editori internazionali riuniti 2012, 16,90 euro

Notizie tratte da: Gabriele Magno (a cura di), Il cuore in gabbia. I più drammatici errori giudiziari della storia d’Italia, Editori internazionali riuniti 2012, 16,90 euro.

(vedi anche biblioteca in scheda 2230611
e libro in gocce in scheda 2244521 e 2294600)

Secondo i dati del 2010, l’Italia è al secondo posto, dopo la Turchia, per violazioni della Corte europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) sul «diritto a un equo processo»: 2.121 condanne, di cui 1.139 per eccessiva durata dei processi. Dall’inizio del 2012 i ricorsi pendenti di fronte alla Cedu sono quasi 14.000 (10.200 nel 2010, 7.150 nel 2009) e tale numero cresce di circa 300 ricorsi al mese. La Corte europea dei Diritti dell’Uomo è attualmente schiacciata da più di 150mila ricorsi pendenti, su cui l’Italia pesa nell’ordine del 9 per cento. Le sole Russia, Turchia, Italia e Romania incidono del 50 per cento sul carico della Cedu.

Fino all’entrata in vigore del Nuovo Codice di Procedura Penale nel 1989 non era prevista alcuna forma di indennizzo, qualsiasi fosse la durata dell’ingiusto carcere. I codici precedenti, del 1913 e del 1930, predisponevano come unica riparazione una somma forfettaria. Fino al 1998 il limite massimo di indennizzo era di cento milioni di lire (cifra riconosciuta solo una volta: a Clelio Darida). Nel 1999 l’indennizzo massimo è stato elevato da cento milioni di lire a un miliardo, poi convertito in 516mila euro. Il limite però è previsto solo per ingiusta detenzione cautelare e non in caso di errore giudiziario.

Secondo il Rapporto Italia Eurispes 2009, «nel corso degli ultimi cinque anni lo Stato ha pagato circa 213 milioni di euro di risarcimento, la quasi totalità dei quali (206 milioni di euro, 97 per cento del totale) per ingiusta detenzione cautelare, a cui si sommano ulteriori 6,3 milioni di euro (3 per cento del totale) per errori giudiziari. La spesa per ingiusta custodia cautelare, che nel 2004 ha raggiunto il picco massimo di 54,2 milioni di euro, è scesa gradualmente fino a 26,9 milioni di euro (2007), passando dai 48,4 milioni del 2005 ai 33,6 milioni del 2006. La spesa per errori giudiziari ha subìto un incremento sostenuto nel corso degli ultimi due anni (1,1 milioni di euro nel 2006; 21, milioni di euro nel 2007), tornando ai livelli fatti registrare nel 2003 (2,1 milioni contro gli 842mila euro del 2004 e i 60mila euro del 2005)».

Principio cardine dei paesi anglosassoni: justice delayed is justice denied.

Nel 2010 la Commissione europea per l’efficacia della giustizia (Cepej) ha presentato un rapporto comparato sui sistemi giudiziari. L’Italia è al secondo posto per sopravvenienza di nuovi procedimenti in primo grado (2.842.668, superata soltanto da 10.164.000 procedimenti della Russia, che però conta 143 milioni di abitanti). La Francia e la Spagna hanno accumulato nello stesso anno oltre un milione in meno di procedimenti (rispettivamente 1.774.350 e 1.620.717). Classifica identica per processi civili definiti e per i procedimenti penali avviati e portati a termine nello stesso anno, che furono rispettivamente 1.280.282 e 1.204.982 in Italia.

Analizzando la produttività del sistema giudiziario, con riferimento al settore civile, Michele Vietti del Csm rileva: «I giudici italiani hanno smaltito solo nel 2008 oltre un milione di cause in più dei loro colleghi francesi e spagnoli». Con riferimento al settore penale, sottolinea come i magistrati italiani abbiano una «capacità di smaltimento doppia rispetto ai colleghi d’oltralpe» e, malgrado ciò, il nostro sistema ha «il triste primato europeo nella mole di contenzioso penale pendente».

In Italia ci sono 240.000 avvocati, il maggior numero per residenti in Europa: 332 per 100mila abitanti (in Francia sono 75,8). Ci sono 32,4 avvocati per ogni giudice (in Francia sono 8,254).

Altro primato italiano in Europa: 67mila detenuti registrati nel settembre 2011 contro 45mila posti nelle carceri. Quelli che attendono in carcere la sentenza definitiva sono 28mila, quelli che attendono addirittura il primo grado di giudizio sono 14mila. All’Italia spetta la maglia nera per il sovraffollamento in carcere, ma è anche il secondo paese in Europa per numero di detenuti imputati non ancora giudicati colpevoli in via definitiva.

Istituti di pena: 206; capienza complessiva: 45.742 posti; reclusi: 66.632. Caso limite la Lombardia: 5.400 posti per 9.500 detenuti.

In Italia i detenuti in attesa di giudizio sono il 44% del totale.

Nel Lazio numero particolarmente alto di morti in carcere (8 nel 2010), di tentati suicidi (97 nel 2011) e di atti di autolesionismo dei detenuti (oltre 300).

I tagli all’amministrazione penitenziaria negli ultimi dieci anni sono stati del 22% del bilancio complessivo.

Nel 2001 la spesa media quotidiana per detenuto era di 131,9 euro, oggi è di 113 euro.

Secondo Eurispes la media dei suicidi in carcere negli ultimi dodici anni è di 66,692, ovvero più di un terzo di tutti i decessi avvenuti in carcere. È un tasso 20 volte superiore a quello che si registra nel resto della popolazione.

Soltanto per il 2010 si segnalano 5.703 episodi di autolesionismo in carcere e 1.137 casi di tentato suicidio.

Uno studio sul carcere negli anni tra 1987 e 2008 evidenzia che nel 34% dei casi il suicidio avviene nel primo mese di reclusione e nel 28% dei casi addirittura nella prima settimana di detenzione.

Negli ultimi dieci anni si contano oltre 100 suicidi tra gli agenti di polizia penintenziaria.

Dai dati forniti dalla Uil penitenziaria in dieci anni, a fronte di un incremento della popolazione carceraria del 51 per cento, c’è stata una diminuzione degli operatori penitenziari del 9 per cento.

Ad Accadia, nel foggiano, da vent’anni è pronto un penitenziario mai utilizzato. Sempre in provincia di Foggia, a Castelnuovo della Daunia, c’è un carcere terminato da 15 anni ma mai inaugurato. Ad Arghillà, provincia di Reggio Calabria, il carcere locale è nuovo ma inutilizzato perché manca la strada d’accesso e l’allacciamento alle fogne e all’acquedotto. A Codigoro, provincia di Ferrara, la casa circondariale è vuota e non si sa se sia proprietà dello Stato o del Comune.

Il giorno in cui fu arrestato Enzo Tortora (17 giugno 1983), finirono in carcere per la stessa inchiesta altre 855 persone. Qualche mese dopo i rinviati a giudizio furono molti di meno: 640. Novanta persone erano state arrestate soltanto per omonimia. Ridotti ulteriormente gli imputati: 243. Condannati finali: 77.

Il caso di D.M., pescatore di Taranto, arrestato a gennaio del 1991 con l’accusa di duplice omicidio. Si fece quindici anni di carcere prima di essere assolto con formula piena (2006). Chiese 12 milioni di euro di danni. Gli fu riconosciuta la somma record di 4,5 milioni di euro, di cui circa un milione a titolo di danno patrimoniale, il resto per danno non patrimoniale. Il risarcimento, pari a 300 euro al giorno, è ancora oggi il più alto mai pagato dallo Stato per errore giudiziario.

***

Notizie tratte da: Antonello e Marco Martinez, Quando il diritto va a rovescio. Riflessioni semiserie sull’involontaria comicità della legge, Sperling & Kupfer, 2013, euro 15,00.

(vedi anche biblioteca in scheda 2230610
e libro in gocce in scheda 2243824)

«Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte» (Otto von Bismarck).

In Italia le leggi vigenti sono almeno 200.000, in Francia 7.000, in Germania 5.500, in Gran Bretagna 3.000.

«Se si dovessero studiare tutte le leggi, non ci sarebbe più tempo per trasgredirle» (Johann Wolfgang Goethe).

Nel 2011 in Italia ci sono state 694 scadenze fiscali. Il giorno con più scadenze è stato il 16 luglio: 45. Secondo Confesercenti ogni anno in Italia sono emanate oltre 60.000 nuove disposizioni tributarie.

Le tasse sul caffè e lo zucchero sono state in vigore per sessanta anni. Le banane fino al 1994 erano considerate frutti esotici e perciò tassate più degli altri. Fino al 1994 è stata in vigore la tassa sui balconi; resiste ancora quella sull’ombra, riservata ai titolari di attività commerciali la cui tenda sovrasti il marciapiede.

Si paga ancora la tassa sulle paludi, istituita con regio decreto nel 1904. Molti comuni applicano una tassa ai proprietari di case che hanno i gradini d’ingresso sulle strade.

Qualcuno vorrebbe ripristinare la tassa sui cani (istituita nel 1918 e abolita nel 1974): alla sua entrata in vigore, per un cane da guardia si pagavano 15 lire, per uno da caccia 50 e per un cane da salotto 150.

Per avere il documento che certifichi la morte di qualcuno bisogna versare 35 euro. Farsi cremare costa 300 euro per imposta di bollo sulla domanda di affido personale delle ceneri, sul provvedimento di autorizzazione, sulla domanda di dispersione delle ceneri. C’è una tassa anche per trasportare i defunti: 58 euro più due o tre marche da bollo da 14,62 euro.

Accise sulla benzina (che gravano del 52% sulla determinazione del prezzo finale): guerra in Abissinia (1935, 0,000981 euro); crisi di Suez (1956, 0,00723 euro); disastro del Vajont (1963, 0,00516 euro); alluvione di Firenze (1966, 0,00516 euro); terremoto del Belice (1968, 0,00516 euro); terremoto del Friuli (1976, 0,0511 euro); terremoto dell’Irpinia (1980, 0,0387 euro); missione in Libano (1983, 0,106 euro); missione in Bosnia (1996, 0,0114 euro); rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004, 0,020 euro); finanziamento della manutenzione e conservazione dei beni culturali, di enti e istituzioni culturali (2011, 0,0073 euro); emergenza immigrati dovuta alla crisi libica (2011, 0,040 euro); alluvione in Liguria e Toscana (2011, 0,0089 euro); disposizioni urgenti per crescita, equità e consolidamento dei conti pubblici (2011, 0,112 su diesel, 0,082 sulla benzina).

Ogni centesimo imposto sul costo del carburante a litro apporta alle casse dello Stato circa 20 milioni di euro in più al mese.

Leggi australiane: «È illegale indossare degli shorts rosa la domenica dopo mezzogiorno»; «I taxi sono tenuti ad avere una balla di fieno nel baule».

A Singapore è vietato girare nudi in casa propria. Altre leggi: «È illegale urinare in ascensore», «Non tirare lo sciacquone nei bagni pubblici è punito con pesanti ammende».

Corea del Sud: «I vigili urbani sono tenuti a riferire ai loro superiori di tutte le bustarelle ricevute da automobilisti o motociclisti».

Leggi tailandesi: «Quando guidi devi indossare una camicia», «Non puoi uscire di casa se non indossi le mutande».

Leggi in vigore in Israele: «È vietato guidare una bicicletta senza patente». A Tel Aviv: «È vietato camminare fuori di casa senza calze», ad Haifa: «È vietato espressamente portare orsi in spiaggia».

In Messico: «Le donne che lavorano per il comune di Guadalajara non devono indossare minigonne né indumenti provocanti»; «Ai ministri di culto è vietato indossare abiti religiosi in pubblico»; «Ai ciclisti è vietato sollevare i piedi dai pedali».

Tra le leggi dello stato di New York: «È vietato circolare con un cono gelato in tasca», «È illegale sparare a una lepre da un tram», a Greene è «illegale mangiare noccioline e camminare all’indietro sul marciapiede durante un concerto». In Pennsylvania è «vietato alle casalinghe nascondere la polvere e lo sporco sotto i tappeti». A San Francisco è vietato «spolverare la macchina utilizzando mutande usate». In Ohio non si possono «ubriacare i pesci», in Carolina del Sud è vietato «tenere cavalli dentro la vasca da bagno», in Florida le donne non si «possono addormentare sotto il casco da parrucchiere, pena una multa».

In Florida è vietato il sesso orale, un uomo non può baciare il seno della moglie e durante i rapporti è consentita solo la posizione del missionario. È anche «illegale avere rapporti sessuali con porcospini».

In Virginia ci si «può invaghire di un essere di un’altra specie purché non superi le 40 libbre (18 chili) di peso».

Legge della Virginia: «Le donne sposate rischiano il carcere se si lanciano con il paracadute di domenica».

In Alabama un uomo può «percuotere la moglie purché lo faccia con un bastone meno spesso di un dito». In Minnesota se «mordi qualcuno sei colpevole di aggressione. Portare la dentiera costituisce un’aggravante». In Utah non si possono «far esplodere ordigni nucleari in casa».

In Wyoming è «vietato fotografare i conigli in giugno».

A Los Angeles è vietato leccare i rospi, a San Francisco si può girare con un elefante, «purché al guinzaglio». In Alaska è «vietato gettare un alce vivo da un aereo o somministrargli alcolici» e «svegliare un orso per fargli una foto».

Legge tedesca: «Da ogni ufficio deve essere possibile vedere almeno una piccola porzione di cielo». Legge francese: «È illegale chiamare un maiale col nome di Napoleone Bonaparte».

Leggi inglesi: «È illegale morire nella sede del Parlamento»; «Una donna incinta può legalmente urinare ovunque, anche nel casco di un poliziotto»; «La testa di qualsiasi balena trovata morta sulla costa britannica appartiene al re, la coda alla regina»; «I ragazzi sotto i dieci anni non possono guardare i manichini nudi».

Legge londinese: «Gli uomini liberi possono condurre con sé oche, e se vengono condannati a morte, hanno il diritto di essere impiccati con una corda di seta».

Legge scozzese: «Per certi crimini sei presunto colpevole finché non viene dimostrata la tua innocenza».

L’appuntato dei carabinieri, coniugato, punito dal superiore per una tresca amorosa con una donna, coniugata pure lei. L’appuntato ha fatto ricorso, ma gli è stato rigettato: provvedimento disciplinare legittimo perché una prerogativa del carabiniere è la fedeltà.

La Cassazione ha annullato la condanna a otto mesi di carcere a un uomo che per tre anni aveva picchiato sua moglie. Motivo: la signora non si era mostrata mai spaventata dalle percosse, e quindi tali atti non dovevano essere stati particolarmente violenti.

Il pregiudicato che coltivava cannabis, prima condannato poi assolto perché le piante, al momento dell’arresto, non erano ancora pienamente sviluppate e quindi non rappresentavano un pericolo per la salute pubblica.

Uno è stato condannato per aver detto «lei è un rottamato». Assolto invece chi ha fatto uso di «ruffiano» e «scagnozzo».

Uno studio della facoltà di Giurisprudenza di Milano sulla diffamazione. Se il diffamato è un magistrato, la somma del risarcimento ottenuta per sentenza è in media di 35.706 euro. Se il diffamato è un politico: 26.145 euro. Tutti gli altri: 32.124. I tempi del procedimento: 45 mesi per un politico, 39 mesi per un magistrato, 44 mesi per tutti gli altri.

L’avvocato fermato alla guida e trovato positivo all’alcoltest. Non essendo in grado di indicare il nome di un difensore, gli volevano dare l’avvocato d’ufficio di turno: hanno così scoperto che l’avvocato d’ufficio di turno era proprio lui.

Frasi tratte da arringhe di avvocati: «Se devo essere sincero, la tesi dell’accusa, se vera, non è completamente sbagliata»; «Questi loschi figuri pretendono di farci credere di essere innocenti come pecorelle che brulicano l’erba di un prato»; «Signor presidente, non insisto più, affidiamoci alla filosofia: se son fiori fioriranno»; «Credetemi che io sono assolutamente certo che l’imputato, totalmente immune da qualsiasi precedente penale, si asterrà in futuro dal commettere ulteriori reati».