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 2013  aprile 09 Martedì calendario

UNA ROBIN HOOD DALLA PARTE DEI RICCHI

Margaret Thatcher è morta molto dopo se stessa. Per il grande pubblico, la sua storia di dura e glorificata Lady di ferro (celebrata da Reagan come guerriera e da Berlusconi come padrona) si era conclusa con il film interpretato da Meryl Streep. Io lo ricordo come un film bello e imbarazzante, perché gli attori erano bravi ma, a differenza dei film del genere, non c’era niente da celebrare. Sanno tutti che la Thatcher, che è diventata la Che Guevara dei ricchi del mondo, non era nata ricca. Era figlia di una piccola, invidiosa mini-borghesia che non ha né classe né ideali, non conosce né marce né canti, spegne la luce al momento giusto, si comporta con saggia parsimonia ma senza mai liberarsi dal pensiero che gli altri intanto sprecano. Sprecano i tuoi soldi. Dunque Thatcher proviene dalla giusta dislocazione: la modestia della classe sociale ti dà il diritto di essere severo, visto che non hai avuto privilegi. E, dopo i primi passi nella direzione giusta (lotta ai sindacati) il successo ti autorizza a esagerare, non appena ti accorgi che, una volta risvegliati al loro compito di sorveglianza e di repressione dei poveri, i ricchi non ne hanno mai abbastanza, non sono mai soddisfatti di quanto hai tolto. In un mondo di classi sociali dove la divaricazione resta grande, e certi punti di arrivo restano comunque impossibili, dato lo sbarramento delle grandi scuole, il mondo del lavoro si era assestato su due grandi trincee, che testimoniavano al tempo stesso la fermata e un certo grado di sicurezza, dunque di orgoglio.
ERANO i due capisaldi del sindacato e del welfare. Erano così forti che potevano almeno alimentare il sogno del salto in avanti per i figli. Ma garantivano certamente dall’incubo che aveva tormentato generazioni di lavoratori dell’età industriale: essere respinti indietro. I lavoratori hanno sempre saputo che c’è un limite sul quanto poi progredire. Ma non c’è limite sul rischio pauroso della caduta. Margaret Thatcher - per questo adorata da tutta la destra imprenditoriale del mondo - ha visto l’incubo e su quello ha puntato. Ha lavorato con dedizione e passione a creare un mondo in cui tutto è spreco se serve a dare un po’ di felicità a coloro che non hanno. Il punto fondamentale è spostare tutto il peso dello Stato, e dunque tutte le risorse disponibili in natura e per legge, a favore dei ricchi, che saranno più ricchi e in seguito provvederanno con la generosità dei ‘tempi difficili’ di Dickens. La teoria vuole che i tempi siano sempre difficili per i ricchi, perché se hai molto puoi perdere molto, ed è un rischio che danneggia tutti. Se invece hai poco e sei, per natura, anche ideologica e per eccitazione sindacale, ingordo, allora bisogna provvedere. Primo, stroncare i sindacati. Secondo, togliere quello stupido orgoglio alla gente che lavora. Torniamo ai fatti, se non sei tu e non ti va bene, il lavoro lo farà un altro. Volete servizi che funzionano? Pagate, come tutti. Se costano troppo, vi guiderà il buon senso: prendete se potete e se non potete, imparate che la vita non è il paradiso terrestre ma la palestra dei meritevoli. Loach, fra i registi, è stato fra i primi a capire la gravità del delitto: isolare i lavoratori, garanzie, attese, speranze, ma anche lealtà, impegno, legame forte con le istituzioni, dal Paese.
E FARE del Paese il Palazzo del privilegio. Gli esclusi garantiscono il mercato e lo bilanciano, con la rotazione del lavoro a basso prezzo, così che si calmiera la frenesia di richiesta e si calma, nella penuria, la protesta. Con Reagan, con Bush padre e Bush figlio gli Usa hanno avuto lo stesso destino. Ma negli stessi anni ci sono stati Carter e Clinton e Obama. E la mobilità sociale non è mai stata stroncata nonostante i gravi danni della destra. I tre Nobel dell’Economia Amartya Sen, Stiglitz e Krugman avranno poche lodi per la Lady di ferro, oggi. Ma la destra ha il suo mito (e ha persino creato Tony Blair, un finto laburista di forte tempra guerriera e conservatrice, che ha fatto una guerra ancora più assurda e molto più sanguinosa di quella, pazza, delle Malvinas). E state tranquilli che non smetterà di celebrarla fino a quando esisteranno lavoratori mal consigliati e sindacalisti provocatori che vogliono indietro orgoglio e sicurezza. Ma il mondo che ci hanno lasciato Thatcher e Reagan è un campo minato. Attenzione ai prossimi passi.