Antonio Calitri, il Venerdì 12/4/2013, 12 aprile 2013
IL TORO SCOMMETTE TUTTO SULLO STADIO LOW COST
In attesa che il nuovo Parlamento emani una legge sulla costruzione dei nuovi stadi di calcio (dopo il tentativo non riuscito nella passata legislatura), Torino prova a fare da sé. E, dopo l’inaugurazione dello Juventus Stadium che ha ottenuto riconoscimenti internazionali, ci prova anche il Toro. Con un progetto agli antipodi di quello della Juve. Se lo stadio dei bianconeri, costruito sulle macerie del Delle Alpi, è costato 120 milioni di euro, i granata puntano su un nuovo Filadelfia (palcoscenico del grande Torino pluriscudettato), in versione low cost che costerà meno di dieci milioni di euro. In mezzo a questi due modelli, tanti altri progetti falliti o che non riescono a vedere la luce. Eppure avere uno stadio di proprietà, almeno in Europa, conviene. I più importanti club controllano direttamente la propria arena che costituisce una delle principali fonti di guadagno. In Italia a fare da precursore fu la Reggiana che, sotto la gestione di Franco Dal Cin, inaugurò il primo stadio privato il 15 aprile 1995, battezzato con il nome dello sponsor (Giglio). Il tutto per una spesa di 25 miliardi di lire.
Adesso l’impianto ha cambiato nome in Stadio di Reggio Emilia - città del tricolore, con la società proprietaria fallita e il curatore che non riesce a venderlo dopo che l’asta con una base di sei milioni di euro è andata deserta. Non ha retto la prova del campo neppure l’idea di Massimo Cellino, il patron del Cagliari che la scorsa estate aveva preso in affitto per tre anni lo stadio comunale Is Arenas di Quartu Sant’Elena e lo aveva trasformato in un impianto da 16.500 posti utilizzando gradinate prefabbricate. Dopo l’ultima gara interna con la Fiorentina giocata a porte chiuse perché la commissione comunale di vigilanza non aveva autorizzato l’ingresso dei tifosi, il Cagliari ha disdetto la convenzione e cercherà di ricostruire rimpianto da qualche altra parte. Mentre Roma, Lazio, Napoli e altri club sfornano progetti che per ora non decollano, solo lo Juventus Stadium resta un esempio. Lo stadio costruito dal club bianconero contiene 41 mila spettatori e rappresenta un modello di innovazione in Europa e lo scorso anno ha vinto lo Stadium Innovation Trophy al Global Sports Forum. Adesso nel capoluogo piemontese arriva la ricetta opposta. Scarseggiando il denaro, il Toro vuole ricostruire il suo stadio con un progetto a basso costo gestito dalla fondazione Filadelfia. Regione Piemonte e Comune di Torino hanno pronti 3,5 milioni di euro ciascuno. E la fondazione Cairo ha preparato un assegno di un milione di euro. Un altro milione potrebbe arrivare dal found raising. E così, a fine mese, la fondazione sceglierà uno dei sei progetti già arrivati.