Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  aprile 12 Venerdì calendario

“BASTA, SIAMO STANCHI DI QUESTA STORIA È SOLO LA PAROLA DI UN IMBECILLE”

DAL NOSTRO INVIATO
PORTICI - Un gesto di stizza sulla porta di casa. A Portici. Secondo piano dell´anonimo palazzo di via Libertà da cui, ancora minorenne, a quindici e sedici anni, Noemi Letizia scendeva le scale verso l´auto con i vetri scuri che l´avrebbe portata a Roma o a Milano, da «papi Silvio». Un urlo appena trattenuto spezza il silenzio del pomeriggio. «Di nuovo qui? Sciò sciò!». Rotea tutte e due le mani. «Basta dichiarazioni, basta Repubblica!», grida Elio Letizia, il padre della prima papi girl, a chi osa chiedergli un commento sulle dichiarazioni di Francesco Chiesa Soprani. È una difesa a metà tra il rito scaramantico e l´imprecazione. «La misura è colma - scandisce - Sono stufo di essere importunato. Questa storia ci ha rotto, ci ha proprio prosciugato».
È un padre più stanco e forse più cupo rispetto a quello che, nelle ore calde del Casoriagate - la festa dei 18 anni di Noemi cui partecipa Silvio, lo scandalo che fa il giro del mondo e spinge subito Veronica Lario a chiedere il divorzio - si prodigava in dettagli sulla presunta amicizia tra lui e Silvio Berlusconi.
Elio che faceva l´autista di Craxi: falso. Elio che era socialista e perciò conobbe il Cavaliere, addirittura al Raphael, ai tempi d´oro della prima Repubblica: falso. Elio che discorre con il Cavaliere delle candidature in Campania: falso. O ancora: Elio che donava cartoline da Secondigliano, il suo quartiere d´origine a Napoli, all´allora politico debuttante Berlusconi. E perfino: Elio che, pur di offrire una plastica traccia dell´amicizia tra adulti, lontana dagli inquietanti riflettori accesi sul rapporto tra l´allora premier e la ragazzina, riceveva da Silvio la lettera di condoglianze per la perdita dell´amato figlio: e, in quel caso, il grave lutto era l´unico dettaglio autentico in una ricostruzione posticcia. Circostanze tutte smentite, insomma. In buona parte, persino mal concordate con quanto - contemporaneamente - Silvio Berlusconi raccontava in conferenze stampa e talk show televisivi. E ora che l´ex agente di starlette torna sull´argomento, «Italiani: io lo so, il padre non era amico di Berlusconi», che effetto fanno queste parole ad Elio?
Inutile insistere. L´uomo che per mesi ha aperto la porta ai cronisti di dozzine di testate, e che con la sapiente regia di sua moglie, Anna Palumbo, concedeva esclusive solo ai giornali di casa Berlusconi, ora si irrigidisce. È cambiato anche fisicamente. Niente codino. Niente sorriso. Capelli corti, sguardo duro. «Non rispondo a un imbecille, non rispondo agli sciacalli. Per imbecilli e sciacalli ci sono solo le querele, le azioni giudiziarie. Lo vedrete».
Quattro anni, tra pochi giorni. Era la domenica del 26 aprile 2009. Repubblica ricostruisce la vera missione che tiene impegnato Silvio Berlusconi quel fine settimana a Napoli: dove, formalmente, è in programma per il lunedì mattina un vertice sui rifiuti, da tutti ritenuto imprevisto e superfluo. Cominciano a girare immagini e foto dell´allora premier ai tavoli con la famiglia Letizia, in posa con la neo diciottenne che per l´occasione si è preparata con un velo bianco per l´incontro con un centinaio di invitati in un locale dell´estremo hinterland vesuviano, a Casoria.
Compirà dunque 22 anni, Noemi. Sembra aver accantonato i sogni di fare la show girl o di intraprendere la «carriera politica». Dopo vani tentativi e casting andati male, la ragazza si sta impegnando - racconta di recente a Oggi - per conquistare la laurea triennale in Scienze tecniche e psicologiche. Dice che le mancano pochi esami, frequenta la facoltà della Sun, Seconda Università di Napoli, e intanto ha lasciato quella casa di Portici dove viveva con i genitori e vive a Mergellina, con un fidanzato trentenne, Vittorio, che in famiglia definiscono «imprenditore». Il nome di lui, nota qualcuno, è perfino tatuato su un´unghia.
Solo più tardi, i retroscena delle inchieste a Bari sulla D´Addario e Ruby Rubacuori a Milano confermeranno che il nominativo "Papi", rivelato da Noemi, è la parola d´ordine per entrare alla corte di Re Silvio. Emergono, tra i bonifici che risultano agli atti della Procura di Milano, 20mila euro destinati alla mamma di Noemi, Anna Palumbo. Non sono gli unici ad ottenere vantaggi economici. Persino un´amica di Noemi, Roberta Oronzo, e la sua famiglia, venderanno per 80mila euro foto e video a un giornale di casa Berlusconi.
È l´ennesimo rivolo. Riverbero di un primo scandalo che non finirà mai.