Roberto Giardina, ItaliaOggi 12/4/2013, 12 aprile 2013
GERMANIA, STUDENTI IN CONTAINER
Che fare degli studenti? Mettiamoli nei container. Berlino ha trovato una soluzione pragmatica per far fronte alla crisi degli alloggi, e ai giovani non dispiace. Per la prima volta, a trasformare i container in miniappartamenti, fu Amburgo per sistemare gli asylanten, i profughi politici, che giungevano a migliaia ogni giorno all’inizio degli anni Novanta.
E l’idea è stata copiata nella capitale da un investitore privato. Il nuovo campus, battezzato Frankie & Johnny, comincerà a funzionare dal prossimo autunno.
Fino a ieri la metropoli era un paradiso per chi cercava casa, studente o no. L’offerta era superiore alla richiesta, si poteva cercare tranquillamente una sistemazione nel quartiere preferito, a prezzi impensabili in qualsiasi città italiana. Per una o due stanze quasi in centro si pagavano due o trecento euro al mese, ci si poteva mettere insieme per coabitare in un appartamento più grande e con un affitto ancora più conveniente se diviso con gli amici. Nelle Wohngemeinschaft, le comuni, vivono anche colleghi d’ufficio, professionisti e perfino deputati che non godono di stipendi e privilegi paragonabili a quelli dei nostri onorevoli. Ma oggi è diventato molto difficile.
Colpa nostra, e di spagnoli e scandinavi. Gli stranieri hanno cominciato a investire nell’immobiliare tedesco, attirati dai prezzi bassi. Ancora quattro o cinque anni fa si poteva acquistare un appartamento d’una cinquantina di metri quadrati per 60 mila euro, il prezzo di un’automobile. Ora costa almeno il doppio, e gli stranieri dilagano anche in quartieri periferici. Comprano e lasciano gli alloggi sfitti, oppure li trasformano in bed & breakfast riservati ai turisti, tanto che alcuni municipi di quartieri vorrebbero vietarlo, ma la norma non sarebbe forse costituzionale.
Studiare a Berlino è diventato troppo caro, e Jörg Duske ha avuto l’idea di usare i container lanciando un concorso tra gli architetti. Sono stati presentati un centinaio di progetti, con soluzioni interessanti soprattutto per gli interni. Ha vinto uno studio di Zurigo. I container saranno nuovi o quasi, niente residuati arrugginiti, e offriranno unità di 30 mq, dotate di ogni comfort. Lunghi 12 metri, alti e larghi 2,5 metri, verranno sistemati nella Eichbuchstrasse nel quartiere orientale di Köpenick, ben collegato dai mezzi pubblici alle università cittadine. Si comincerà in estate, e i primi 40 container saranno disponibili in autunno, in tempo per l’inizio del nuovo semestre universitario. Entro la prossima primavera saranno 400.
Duske è sicuro del successo dell’iniziativa. Ha presentato la sua proposta in Internet chiedendo il parere degli interessati e, racconta, ha ricevuto un migliaio di risposte positive in poche ore. I possibili clienti, si stima, sarebbero oltre 40 mila. Una ragazza si è offerta come cavia e abiterà per tre mesi nel primo container per provare l’alloggio, scoprire eventuali difetti e fare proposte di miglioramento.
Rimane da comunicare il prezzo, ancora non fissato ufficialmente, ma non dovrebbe superare i 7 euro a metro quadrato, 210 euro circa al mese, tutto compreso, dal riscaldamento all’allaccio internet. Il quartiere sarà dotato anche di zone comuni per gli incontri o per sale di lettura, caffè, spacci, locali per le biciclette. Un’idea giovane, dice l’architetto Cornelia Schwarte. Sempre meglio che vivere a caro prezzo in una stanza senza comodità e sperduta in estrema periferia.