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 2013  aprile 10 Mercoledì calendario

NIENTE SESSO, SIAMO A HOLLYWOOD

Che le scene di sesso al cinema siano destinate a fare la fine dell’hula-hop, del cubo di Rubik o dello yo-yo è quanto meno stupefacente. Da secoli è nozione comune che il sesso, con l’amore o senza, non è una moda passeggera, ma una esperienza piacevole, eccitante, gratificante e destinata ad accompagnare per sempre, non solo a scopi riproduttivi, l’esistenza della nostra specie. Tra l’altro è rimasta una delle poche cose che ancora possiamo fare senza una connessione Internet. E non è poco. E invece, a sorpresa, secondo Vincent Bruzzese della Ipsos, una importante società di ricerche di mercato, negli ultimi 18 mesi il sesso è quasi completamente sparito dalle sceneggiature che circolano nella Mecca del cinema.
“LE SCENE di sesso venivano inserite dagli sceneggiatori a prescindere dalla trama, al solo scopo di rendere più piccante la pietanza da servire al pubblico”, ha spiegato Bruzzese in una recente intervista. “Oggi il risultato di questa scelta è diventato controproducente perché proprio con il pretesto delle scene di sesso, molti film vengono vietati ai minori e i produttori possono dire addio ad un enorme fetta di mercato, quella dei giovanissimi”. Di questi tempi – è sempre Bruzzese a riferirlo – è tale il disinteresse per il sesso sul grande schermo che a Hollywood i produttori eliminano le scene di sesso dalla sceneggiatura ancor prima che si inizino le riprese. Le ragioni di questo nuovo orientamento nulla hanno a che vedere con la pruderie, il puritanesimo, il moralismo, le maggioranze silenziose o i movimenti per la difesa dei “veri valori dell’America”. Sono semplicemente ragioni commerciali. Gli Studios hanno scoperto che gli effetti speciali, gli interni della Casa Bianca, gli umanoidi che invadono il nostro pianeta, le rincorse in auto rendono di più e non rischiano di finire sotto la mannaia della censura.
La quasi totalità delle grandi dive hanno nei loro contratti la cosiddetta clausola “no-nudity ” e quindi ogni volta che debbono girare una scena di nudo, parziale o totale, la casa di produzione deve negoziare un altissimo compenso extra. Per vedere, di sfuggita, una tetta di Nicole Kidman o di Angelina Jolie o Cameron Diaz o di Naomi Watts bisogna mettere mano al portafoglio e appesantire di non poco il budget del film. Inoltre le scene di sesso richiedono lunghi mesi di preparazione sia perché la maggior parte degli attori di Hollywood preferiscono gli uomini sia perché le attrici per lo più non si dedicano al Tango orizzontale da una ventina d’anni e temono di fare una figuraccia.
Il pubblico in sostanza preferisce i supereroi a Nicole Kidman vestita da bambola sexy nel film “The Paperboy” stroncato della critica e punito al botteghino tanto da aver finora incassato meno di un quarto dei costi di produzione. Il fatto è che per i giovani frequentatori di sale cinematografiche i testi di riferimento dell’educazione sessuale non sono più i film, ma i siti porno. Fino a qualche tempo fa i trailer erano pezzi da antologia di sesso esplicito con esposizione di donne nude selvaggiamente allacciate a uomini sudati e dai muscoli levigati come il marmo con l’inevitabile accompagnamento di mugolii e sospiri di piacere. Il film poi era quasi sempre deludente rispetto al trailer. Bisognava essere dei poveri sfigati per trovare eccitante la scena in cui Sharon Stone incrocia le gambe mostrando (ma chi l’ha vista veramente alzi la mano!) la sua gemma più preziosa. A rivederli oggi “9 settimane e mezzo” e “Attrazione fatale” fanno un po’ ridere. Per non parlare di “Dirty Dancing”, audace solo nel titolo, che sembra uscito dalla penna di una delle autrici della collana Harmony. “Oggi quel film non potrei nemmeno sognarmi di girarlo”, ammette Adrian Lyne, regista di “Attrazione fatale” uscito con enorme successo di pubblico nel 1987. “Se mi presentassi da un produttore con una sceneggiatura come quella mi farebbero mettere alla porta”.
Stando ai sondaggi sono le donne sopra i 25 anni che decidono in una coppia quale film andare a vedere. Ebbene sui loro gusti non pare ci possano essere dubbi: queste donne adorano i tipi metrosex alla Ryan Gosling che intrecciano insipide relazioni con innocue ragazze della porta accanto alla Emma Stone o alla Jennifer Lawrence. Queste relazioni si dipanano tra mille malintesi in una serie di labirintici lascia e prendi nella più assoluta assenza della materia prima dell’amore: il sesso. Se ci scappa un bacio è già festa grande.
I DATI SONO impietosi. L’ultima volta che un film con una esplicita scena di sesso, quella tra Leonardo di Caprio e Kate Winslet che fanno l’amore in auto in “Titanic”, ha scalato la classifica degli incassi risale al 1997. Poi più nulla. Si arriva al ridicolo pur di non mostrare il sesso. Nel film “Il lato positivo” Jennifer Lawrence interpreta il ruolo di una giovane dipendente dal sesso, di una instancabile mangiatrice di uomini, di una femmina in calore assetata di sesso comunque e dovunque. A parole, ovviamente, perché nel film il sesso è il grande assente. Togliendo l’audio potremmo avere l’impressione di assistere ad un film per educande. Grande è la confusione sotto il cielo in materia di sesso.