Irene Soave, Vanity Fair 3/4/2013, 3 aprile 2013
A Toronto si sono svolti i Feminist Porn Award, gli Oscar dell’hard, per premiare migliori attori e registi femministi divisi per categorie: miglior hard etero, miglior hard gay, miglior sexy maestrina eccetera
A Toronto si sono svolti i Feminist Porn Award, gli Oscar dell’hard, per premiare migliori attori e registi femministi divisi per categorie: miglior hard etero, miglior hard gay, miglior sexy maestrina eccetera. Il senso è premiare i porno più attenti ai gusti femminili. Dice l’ideatrice della rassegna, Carlyle Jansen: «Su siti come Youporn un click su tre è di una donna: il pubblico c’è. Ma il punto di vista è sempre quello di lui, e le attrici sono sfruttate quasi come prostitute». Jansen propone: «Paghe eque, libertà di scelta per gli attori, lotta ai cliché». In questo tipo di film le registe, tutte donne, evitano le inquadrature con le classiche prospettive maschili, come la fellatio vista dall’alto e le visuali troppo anatomiche. Sul set gli attori, che si conoscono bene tra di loro e sono amici anche fuori dal lavoro, non fingono e c’è vero piacere. Sono gli stessi protagonisti a decidere cosa fare: unici divieti i minorenni e gli animali. Proibiti gli stereotipi: gli uomini hanno dimensioni e durata normali, le donne non necessariamente sono snelle. Altri stereotipi cancellati: la donna slava pronta a tutto e la geisha. Ci sono, poi, attori disabili, come la pornoattrice Mia Gimp, in carrozzina. Gli oggetti usati in scena non sono quasi mai di plastica, che inquina, mentre i lubrificanti sono a base di aloe, i preservativi vegani e i sex toys di vetro o metallo.