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 2013  aprile 09 Martedì calendario

LA FIGLIA DEL DROGHIERE E LA REGINA FU ANTIPATIA A PRIMA VISTA

Quando nel 1979 Margaret Thatcher divenne primo ministro, molti pensarono che i rapporti con la Regina sarebbero stati eccellenti. Il primo premier donna sicuramente avrebbe legato con un’altra donna e per giunta della stessa età. Ma si sbagliavano. Sin dal primo incontro, l’atmosfera fu fredda, quasi ostile. Entrambe si avvalevano di uno staff composto da soli uomini e, almeno nelle questioni di lavoro, non si fidavano delle donne. Avevano personalità diverse e pochissime cose in comune: alla Thatcher non piacevano le conversazioni da salotto, non amava le corse, i cavalli, i cani e le visite al castello di Balmoral. La Regina trovava insopportabili gli incontri settimanali nei quali la Lady di Ferro parlava come se tenesse una conferenza a qualcuno.

Anche se il senso del dovere di entrambe ha evitato incidenti clamorosi, la Regina in alcune occasioni è andata molto vicina a perdere il suo mirabile autocontrollo. Nel 1985, ad esempio, la Thatcher rifiutò di appoggiare la richiesta di sanzioni contro l’apartheid in Sud Africa avanzata dai Capi di governo del Commonwealth in un vertice presieduto dalla stessa Elisabetta: un affronto che la Regina non dimenticò. Quando nel 1985 gli americani invasero l’isola di Grenada (che faceva parte del Commonwealth) senza nemmeno informare Londra, al riluttante premier fu ordinato di recarsi immediatamente a Buckingham Palace a riferire, interrompendo qualunque cosa stesse facendo. Di fronte all’autoritarismo della Thatcher nelle relazioni industriali, la Regina fece sapere attraverso il suo ufficio stampa, cosa del tutto insolita, che riteneva questi comportamenti privi di compassione, specialmente verso i più deboli.

Non si sa se il principe Filippo l’abbia davvero definita «quella dannata figlia di un droghiere», ma potrebbe averlo fatto. E quella volta che la Thatcher fece chiedere che abito avrebbe indossato Elisabetta a un ricevimento, per evitare di indossarne uno simile, fu rimessa al suo posto dalla più gelida delle risposte: alla Regina non interessa come vestono i suoi sudditi.