Roberto Giardina, ItaliaOggi 6/4/2013, 6 aprile 2013
OCCHIO CHE IL VICINO TI SCRUTA
Una mattina ho parcheggiato nella Schaperstrasse a Berlino, davanti al teatro Bar Jeder Vernunft. Mentre mi avviavo al parchimetro, un signore mi ha rivolto la parola: «Guardi, se va nel parcheggio del teatro, risparmia. Costa 50 centesimi all’ora, invece di un euro». Un esempio della leggendaria tirchieria teutonica?
Non direi.
Quel signore non mi conosceva, non mi aveva mai visto, voleva solo farmi una gentilezza. Typisch deutsch: un esempio, secondo me, di solidarietà sociale. Quella che manca totalmente dal Brennero a Lampedusa. Lo stesso signore gentile, probabilmente, chiamerebbe la polizia se mi vedesse parcheggiare fuori posto.
In Germania si è controllati dai vicini di casa, pronti a rimproverarvi se gettate una bottiglia in vetro bianco nel contenitore riservato ai vetri colorati, o i giornali vecchi nel bidone della plastica.
Un paese di impiccioni, di spioni? Lo pensano certamente gli italiani. Se a Roma, o altrove, si vede qualcuno inseguito da una guardia, la tentazione è di fare lo sgambetto al tutore dell’ordine. Qui si cerca di fermare il fuggiasco e di consegnarlo nelle mani dell’agente. Se scappa, si pensa, è colpevole di qualcosa. Nostro dovere consegnarlo alla giustizia.
Chrismon, la rivista della Chiesa evangelica, ha fatto condurre un sondaggio per scoprire che cosa siano pronti i tedeschi a denunciare, e in quali casi invece chiuderebbero un occhio «all’italiana». Non va confusa la condanna, che è sempre quasi totale, con la disponibilità a passare a un ruolo attivo di vendicatore.
Più di un terzo degli interrogati (il 38%) chiamerebbe la polizia se si accorgesse che qualcuno parcheggia senza averne diritto in un posto riservato agli handicappati. Tra le donne la percentuale arriva fino al 42.
Il 75% denuncerebbe subito al Finanzamt, l’ufficio imposte, un milionario che evade il fisco. Invidia della ricchezza? Forse, ma si denuncia anche il collega d’ufficio che bara sulle note spese. E lo stato è disposto ad accogliere le denunce anonime, e a controllarle. Ma, se si firma, si può ottenere anche un premio, una percentuale sulle tasse recuperate, una sorta di taglia. Poco onorevole per noi, normale per i pragmatici seguaci di Lutero. Chi pecca va punito.
Ricordate Karl-Theodor zu Guttenberg e Frau Schavan, i due ministri costretti a dimettersi per aver copiato la tesi di laurea? Il 34% è pronto a denunciare qualsiasi Doktor di sua conoscenza colpevole di plagio, con maggior gusto se occupa una carica pubblica. Lo studio è una cosa seria, un privilegio frequentare l’università, chi bara non deve farla franca.
Una percentuale identica a quella di quanti sono pronti a denunciare un cittadino che riceva l’assistenza sociale (382 euro al mese più l’alloggio), e compia qualche lavoretto al nero per arrotondare, il che è severamente proibito. L’assegno tocca a chiunque non abbia altra fonte di reddito, e non va confuso con l’indennità di disoccupazione. Chi lo riceve è tenuto a un’assoluta lealtà verso lo stato: se chiede l’elemosina, ad esempio, dovrebbe rinunciare al 20% dell’aiuto. Typisch deutsch?
Il massimo dello sdegno lo provoca chi inquina: il 93% è pronto a fare il nome di un imprenditore che scarichi illegalmente materiali tossici nell’ambiente. Non è una sorpresa in un paese che ha visto per primo l’arrivo al potere dei Verdi.
Particolare non trascurabile del sondaggio: a essere più severi sono i giovani, i cittadini tra i 30 e i 39 anni. L’ultima generazione è più moralista e intransigente dei genitori che hanno fatto il ’68. Con l’età si diventa più tolleranti. O più pigri?