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 2013  aprile 06 Sabato calendario

DUE ORI E UN MILIARDO DI FAN ZOU PORTA LA CINA TRA I PRO


Quando c’era Mao la boxe era proibita. Dopo Mao i pugili cinesi, a cazzotti, si sono aperti un varco fra i dilettanti. Zou Shiming, o Shi Ming Zhou, è nato nel 1981, cinque anni dopo la morte di Mao. Altri tempi. Ha vinto due medaglie d’oro olimpiche nei minimosca, a Pechino e a Londra. Oggi, a quasi 32 anni, debutterà nel mondo dei “pro”, primo cinese della storia, misurandosi sulla distanza delle quattro riprese con il messicano Valenzuela. Da un minimo come lui in Cina si aspettano il massimo: «Vittoria per ko!!», scrivono i giornali, voce ufficiale di un miliardo di fan. Non sembra nemmeno un auspicio: è una certezza. Ogni altra soluzione verrà considerata sconveniente. «Punto al titolo mondiale, inutile nasconderlo, è un’opportunità da non perdere». Dello stesso parere è il suo coach Freddie Roach, lo stesso di Manny Pacquiao: «Ho già spiegato al promoter Bob Arum che secondo me in meno di un anno Zou sarà campione del mondo». Bob Arum, 81 anni, sosia di Blatter e delfino di Don King, già nel ‘66 organizzava incontri per Cassius Clay. Arum è un leader della boxe di Las Vegas, grandi riunioni in grandi casinò, tutto sempre molto attraente e vagamente finto, soldi che volano da una parte all’altra, limousine che accostano e scappano e pubblico che riempie ogni spazio disponibile, dal predellino dei videopoker alle suite imperiali dove si serve il Dom Perignon rosé, passando per i migliori posti a bordo ring e le comode sedie delle centinaia di ristoranti che servono qualunque pietanza in un frastuono da cui emergono le voci di Frank Sinatra e Lady Gaga mentre gli occhi delle telecamere spiano anche le mosche (o le minimosche).
Il sito della Top Rank, la scuderia guidata da Arum, ha lanciato la serata con banner di prim’ordine su internet. La Hbo (via cavo) trasmetterà negli Usa l’evento Fists of Gold, pugni d’oro. Scontato il successo televisivo nonostante il fuso. Negli Stati Uniti l’attesa è soprattutto per l’incontro di Shiming, cui molti hanno già predetto un futuro roseo in terra americana, qualcosa di simile a quanto accaduto a Yao Ming nell’Nba. Ma deve spicciarsi perché 32 anni (e un volto segnato che li tradisce tutti) non sono uno scherzo. La sede dell’incontro, Macao, l’isola del nuovo tesoro, è un tema almeno quanto l’incontro stesso. Arum e gli altri come lui stanno colonizzando il luogo per trasformarlo presto in un’altra Las Vegas della boxe con il benestare del governo cinese, che una volta sentiva rosso e adesso vede verde, come tradizione impone che siano i tavoli da gioco e come lo è il leggendario colore del dollaro.