Notizie tratte da: Lauretta Colonnelli # Conosci Roma? # Edizioni Clichy 2013 # 15 euro., 8 aprile 2013
LIBRO IN GOCCE NUMERO 74
(Lauretta Colonnelli, «Conosci Roma?»)–
(vedi anche biblioteca in scheda
e database libro in scheda )
Quello che pochi sanno di Roma
Trippa
Da dove deriva l’espressione «Nun c’è trippa pe’ gatti»?
Da un provvedimento preso da Ernesto Nathan, sindaco progressista che nel novembre 1907, appena eletto, decise di mettere ordine nella vita cittadina. Esaminando il bilancio comunale, si accorse che esisteva la voce «frattaglie per gatti», spesa destinata al mantenimento dei felini che avrebbero dovuto difendere dai topi i documenti custoditi negli archivi capitolini. Nathan la cancellò con un tratto di penna, spiegando ai funzionari che d’ora in poi i gatti avrebbero dovuto sfamarsi con i topi. Se non li avessero trovati, la loro presenza sarebbe risultata inutile.
Fornarina
Dove si trovava la casa della Fornarina, amata da Raffaello e da lui ritratta nel celebre quadro conservato a Palazzo Barberini?
Nell’androne di un edificio a via del Governo Vecchio 48 c’è un’iscrizione: «Raphaeli Sancti que clarvit Dilecta Hic Fertur Involcisse» (Si dice che qui abitasse colei che ebbe fama di essere cara a Raffaello Sanzio). L’iscrizione non ha però fondamento storico. E di case della Fornarina ne sono indicate altre due. In via del Cedro e in via di Santa Dorotea 19, dove avrebbe avuto un forno un certo Luti, identificato come padre di Margherita Luti, la fanciulla che secondo i poeti sarebbe stata amata di Raffaello. Anche qui gli storici si dividono: alcuni identificano la Fornarina nella cortigiana Beatrice Ferrarese, che abitava vicino all’Albergo dell’Orso - oggi Hostaria - in via dei Soldati; altri la riconoscono nella ricca cortigiana Imperia, con una casa in via dei Banchi Nuovi talmente magnifica che «l’ambasciatore di Spagna, in attesa di essere ricevuto e avendo voglia di sputare, non trovò altro luogo ove farlo se non sul volto del proprio valletto» (Claudio Rendina).
Minestre
Qual è l’etimologia di via dei Pastini?
Secondo il poeta romanesco Giggi Zanazzo deriva dai vari fabbricanti e spacciatori di pastine ad uso minestra, i quali preparavano certi canestrini fatti a trionfi, e perciò detti trionfini, che i conoscenti mandavano a una donna che aveva partorito, «speciarmente si era signora».
Gra
Come si chiamava l’ingegnere che progettò il grande raccordo anulare, realizzato a undici chilometri e mezzo di distanza dal Campidoglio per collegare tutte le strade in uscita dalla città e inaugurato nel 1961?
Giulio Gra. Il cognome è identico alla sigla di Grande Raccordo Anulare. Per caso, pare...
Apollinaire
Perché la targa affissa al numero 17 di piazza Mastai per ricordare la nascita in Trastevere di Guillaume Apollinaire è sbagliata?
Perché Apollinaire nacque il 25 agosto 1880, alle cinque di mattina, in via Milano n. 9. Quindi era monticiano (del rione Monti) e non trasteverino come si credeva fino al 1983, quando è stato ritrovato l’atto ufficiale di nascita che classifica il bambino come «figlio di n.n.» e porta la firma della nutrice, signora Molinari in Baldo, residente in viale Trastevere n. 8. Da qui l’equivoco. Nell’atto battesimale (basilica di Santa Maria Maggiore) figura invece la madre: Angelina de Kostrowitzky, nata nell’allora Finlandia russa dal capitano Apollinaire de Kostrowitzky e da Giulia Floriani. Il padre di Guillaume resta sconosciuto, anche se si sono fatte varie supposizioni, mai confermate da fonti.
Cocaina
Chi era il papa che andava pazzo per il Vin Tonique Mariani à la Coca du Pérou?
Leone XIII, che nel 1891 insignì di una medaglia d’oro lo speziale còrso Angelo Mariani, inventore della bevanda, e gli concesse il permesso di usare il proprio ritratto, come testimone d’alto rango, nei manifesti pubblicitari diffusi in tutto il mondo. Mariani, che con la pozione diventò miliardario, l’aveva inventata nel 1863, mettendo a macerare per 10 ore 60 grammi delle «migliori foglie di coca» provenienti dal Perù in un litro del migliore Bordeaux. Ottenne un «tonico stimolante molto popolare nei pubblici ospedali e nelle istituzioni religiose», come recitava l’etichetta. In Italia il Vin Mariani fu vietato agli inizi del Novecento. Nel 1990, due gruppi indipendenti di ricercatori, a Barcellona e Miami, hanno poi scoperto che associando alcol e cocaina si forma il cocaetilene, che potenzia l’effetto della stessa dose di coca presa da sola.
Lorica
Di che materiale era fatta la lorica (corazza dei legionari) di Augusto?
Gli storici hanno sempre detto in cuoio. L’archeologo sperimentale Silvano Mattesini sostiene che fosse cucita in undici strati sovrapposti di lino, come la corazza di Alessandro Magno, detta linothorax. Lo dimostrerebbero i laccetti che si vedono bene sotto il braccio destro, usati per stringere la lorica fino a renderla aderentissima.
Notizie tratte da: Lauretta Colonnelli, «Conosci Roma?», Edizioni Clichy, 15 euro