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 2013  marzo 26 Martedì calendario

LA PRIMA VOLTA DELL’IKEA: CALANO I RICAVI IN ITALIA

La famiglie italiane fanno sem­pre più fatica a fare quadrare i bi­lanci, e anche Ikea ne fa le spese. Dopo oltre 20 anni di presenza in Italia e di continua espansione, nel 2012 il gruppo svedese ha infatti vi­sto­per la prima volta calare il fattu­rato: -2,6% a 1.598 milioni di euro. «La pressione sui consumi deri­vante dalla crisi si fa sentire anche per noi», ha ammesso l’ammini­stratore delegato di Ikea Italia, Lars Petterson. In controtendenza il settore dell’alimentazione che è invece cresciuto dell’1,9%fino a 94 milioni di ricavi. La discesa delle vendite sta proseguendo anche nei primi mesi di quest’anno ma, ha assicurato Petterson, Ikea non «intende toccare nè gli investimen­ti previsti nè i livelli occupaziona­li»: i dipendenti sono oggi 6.200, di cui l’89% è a tempo indeterminato. Senza contare i 5mila dell’indotto. Le donne assunte sono il 58% e l’obiettivo è che i manager in gon­nella (attualmente al 44%) raggiun­gano questa percentuale.
«I nostri obiettivi - ha proseguito Petersson - riguardano la sosteni­bilità. Vogliamo fare un passo avanti in quella direzione» e que­sto sia aiutando i clienti a vivere una vita più sostenibile a casa, sia puntando all’indipendenza ener­getica, al risparmio delle risorse, al­la raccolta differenziata. Tutti gli obiettivi hanno scadenze precise, dal 2015 al 2020. In arrivo c’è poi il ventunesimo punto vendita italia­no, che Ikea aprirà tra un anno a Pi­sa. Dal 15 aprile, torneranno poi le polpette di carne, ritirate a fine febbraio dopo che in un negozio in Re­pubblica Ceca erano state trovate tracce di carne di cavallo. Il mondo Ikea coinvolge a vario titolo più di 2.500 imprese italiane. Nel solo settore dell’arredo gli ac­quisti superano il miliardo di euro, con 53 impianti produttivi e 2.500 posti di lavoro; nell’alimentare su­perano invece i 20 milioni, cui si sommano i 200 milioni in acquisti di beni e servizi, con un indotto pa­ri a 1.100 posti di lavoro nel settore trasporti e di 1.600 nei servizi in out­sourcing.
Nel settore edile e della manu­tenzione dei punti vendita sono 80 le aziende italiane coinvolte con un fatturato pari a 18 milioni. Ikea ha investito 44 milioni solo in Italia per interventi di qualificazione energetica degli edifici e installa­zion­e di moduli fotovoltaici e solari in tutti i negozi e depositi. L’utiliz­zo di energia da fonti rinnovabili è così passata dall’89 al 93% e sono diminuiti consumi energetici tota­li (- 4%) ed emissioni dirette di ani­dride carbonica (-24%).