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 2013  aprile 07 Domenica calendario

QUANDO LE PAROLE DI UN LEADER TAGLIANO COME UNA SPADA

Qualche giorno fa, nel suo fondo sul Corriere, Michele Ainis ha attribuito a Bettino Craxi la frase «quando non si sa che decisione prendere, si costituisce una commissione». A me risulta che sia di Clemenceau. A lei cosa risulta? Glielo scrivo anche perché mi ha sempre incuriosito la sua figura di statista, che Simenon ha immortalato in un suo celebre romanzo.
Giovanni Scirocco
giovanni.scirocco@unibg.it
Caro Scirocco, anche a me sembra che la frase citata da Michele Ainis sia stata detta da Georges-Benjamin Clemenceau, Primo ministro francese, tra l’altro, nella fase più critica della Grande guerra e durante i negoziati per la pace di Versailles. Ma le ricordo che una delle maggiori difficoltà con cui gli storici si dibattono nelle loro ricerche è quella di accertare la reale paternità di una frase celebre. Quando sono brillanti e colpiscono l’immaginazione, queste massime vengono spregiudicatamente rubate e cominciano immediatamente a circolare sotto diversi nomi. La Rochefoucauld, Talleyrand, Karl Kraus, Oscar Wilde sono stati letteralmente saccheggiati; ma non è escluso che abbiano avuto in dono anche qualche frase detta da altri.
Per le battute feroci e taglienti Clemenceau aveva un talento ineguagliabile. Conosciamo la sua carriera politica e le sue battaglie parlamentari, ma dimentichiamo che fu anche un giornalista e che all’occorrenza sapeva maneggiare la penna come una spada. Nel 1880 fondò La Justice. Nel 1897, durante il caso Dreyfus, divenne redattore de L’Aurore, il giornale su cui apparve l’articolo intitolato «J’accuse» con cui Emile Zola prese pubblicamente la difesa del capitano ebreo accusato di spionaggio. Nel maggio del 1913 fondò un nuovo giornale, L’homme libre; e quando questo fu interdetto dalla censura per qualche settimana durante la guerra, ne fondò un altro intitolato provocatoriamente L’Homme enchaîné (l’uomo incatenato).
Per dare ai lettori e a lei, caro Scirocco, un’idea dello stile polemico di Clemenceau, ricorderò qui alcune massime particolarmente utili all’Italia d’oggi e alla sua classe politica.
«Occorre sapere ciò che vogliamo. Quando lo sappiamo occorre dirlo. Quando l’abbiamo detto occorre farlo».
«Non si mente mai tanto come prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia».
«L’uomo assurdo è quello che non cambia mai».
«La missione del governo consiste nel garantire che i buoni cittadini possa sentirsi sempre tranquilli e quelli cattivi mai».
«I cimiteri sono pieni di persone insostituibili che sono state sostituite».
«Le scale di un ministero sono il luogo dove le persone che arrivano in ritardo incrociano quelle che partono in anticipo».
Sergio Romano