Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  aprile 06 Sabato calendario

«SOLO UNA BEFFA, ANCHE SE E’ GIUSTO CHE LA GENTE SAPPIA» —

Si chiama Andrea, ma guai a dirlo: da sempre è Andro, di cognome (sloveno) Merkù, presentatore, imitatore, conduttore tv, comico, triestino doc. E ora sotto i riflettori per aver telefonato al costituzionalista Valerio Onida, spacciandosi per Margherita Hack, durante la trasmissione La Zanzara su Radio 24.
Come le è venuto in mente?
«Non ho avuto io l’idea, ma Giuseppe Cruciani: da anni facciamo scherzi telefonici insieme! Con Crimi e la Lombardi abbiamo tentato un sacco di volte, e non ci siamo riusciti. Mentre è venuto benissimo quello al senatore Campanella, con l’imitazione di Vendola. Di solito nessuno se la prende».
La Hack stavolta si è arrabbiata...
«Spero proprio di no, le voglio un gran bene, lei sta sempre al gioco, siamo stati anche a teatro insieme: è tremenda, ma spiritosa... speriamo che stavolta non mi prenda a sberle!».
E per Onida, non le dispiace?
«In tutta sincerità, sì, non credevo che quella telefonata scatenasse questo ginepraio. Ma io ho fatto una scelta nella vita, questo è solo il mio lavoro».
A proposito, quanto la pagano?
«Lasciamo perdere... fino a qualche anno fa collaboravo gratuitamente, ora dovrei percepire un compenso per ogni sketch».
E se la accusassero di furto di identità?
«Scherziamo? Allora da anni dovrei subire denunce».
Ma stavolta ha fatto venir fuori anche delle verità scomode: contento o pentito?
«A parte il fatto che Onida già aveva detto di non credere nel lavoro dei saggi, alla Gruber, e quindi non è stato uno scoop... Ma poi sa cosa le dico? È giusto che la gente sappia, bisogna scoperchiare le pentole. E poi c’è un dato di fatto: sono anni che faccio scherzi innocenti ed è la prima volta che mi ritrovo sulle prime pagine dei giornali. Qualcosa vorrà dire, no?».
Valentina Santarpia