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 2013  aprile 05 Venerdì calendario

BERLINO, LA SINISTRA FA LA DESTRA


Non si capisce che cosa sia di sinistra per la sinistra. Il ministro tedesco per il lavoro, la cristianodemocratica Ursula von der Leyen, aveva proposto quando era al dicastero per la famiglia di raddoppiare i posti nei kindergarten. E le saltarono addosso i sindacati: le madri devono stare a casa a badare ai pargoli invece di togliere il lavoro agli uomini. Ma in quasi tutte le famiglie, anche in Germania, lavorano sia lui sia lei. Frau Ursula non ha realizzato il suo progetto e ora ha proposto e ottenuto un premio di 100 euro per le mamme che badano al figlioletto invece di mandarlo all’asilo.
Dal prossimo autunno, tutti i genitori hanno diritto a ottenere un posto al kindergarten per i figli, ma non sarà possibile: anche se sembra incredibile, in rapporto alla popolazione, gli asili in Germania sono la metà rispetto all’Italia. L’accusa dei socialdemocratici a Frau Ursula, milionaria e madre di sette figli, è di eccessivo statalismo, le famiglie devono essere lasciate libere di fare quel che vogliono senza essere tentate da regali. In teoria forse è giusto, nella pratica i tedeschi hanno accolto con favore l’idea della signora ministro.
Ora, l’Spd propone di abolire lo splitting, cioè la possibilità per i coniugi di pagare insieme le tasse sommando i loro redditi e dividendo poi il totale per due. Se il reddito è quasi uguale, non c’è alcun vantaggio. Se uno dei due guadagna 100 e l’altro zero, le tasse vengono calcolate su due volte 50, e l’aliquota sarà inferiore, com’è evidente. Un’agevolazione che favorisce le famiglie. Ingiusta, secondo i socialdemocratici. Lo sconto va anche a una coppia senza figli dal buon reddito complessivo, che non avrebbe bisogno di regali da parte dello stato. E i meno abbienti risparmiano pochi euro.
Una tabella mostra qual è il vantaggio dello splitting, se uno dei partner non ha reddito: fino a 50 mila euro, un single paga 12.823 euro di tasse, grazie allo splitting scende a 8.164, con uno sconto di 4.659 euro. A quota 70 mila, uno scapolo dovrebbe pagare oltre 21 mila euro di tasse, se si fa la dichiarazione di coppia si risparmiano 6.700 euro. A quota 100 mila, si dovrebbe versare nelle casse statali circa un terzo, 33.800 euro, ma in due si risparmiano oltre 8 mila euro.
Lo splitting è consentito solo alle coppie etero, per quelle omosessuali, riconosciute fin dal 2001, invece, non ci sono regali dal Finanzamt. Una discriminazione anticostituzionale, protestano i diretti interessati, ma non solo loro. In fondo, allargare lo splitting a tutti costerebbe allo stato circa 20 milioni di euro, un sacrificio possibile.
Abolirlo metterebbe d’accordo socialdemocratici e moralisti in ritardo sui tempi. È vero che lo splitting favorisce chi ha un certo reddito, diciamo pure che il vantaggio si ha solo per i contribuenti benestanti. Per gli altri, lo sconto è poco rilevante, o nullo. Ma perché punire la classe che, secondo gli economisti, contribuisce allo sviluppo economico del paese?
E la sinistra si è fatta prendere in contropiede ancora una volta. Il ministro per la famiglia, Frau Kristina Schröder (che non è parente dell’ex cancelliere Gerhard), propone uno splitting per le famiglie, tenendo conto anche dei figli a carico, per cui già si ricevono generosi assegni.