Guido Andruetto, Rolling Stone 29/3/2013, 29 marzo 2013
IL MIO BAMBINO DIFFICILE
Un principio di capogiro, seguito da un senso di ansia, disturbi della visione, attimi di paralisi, e poi da un’incontenibile voglia di ridere. E il 16 aprile del 1943, e a Basilea, nel laboratorio al quarto piano del l’edificio 305 della Sandoz, la più importante azienda farmaceutica elvetica, il chimico Albert Hofmann avvertiva i primi segnali di uno stato alterato di coscienza, subito dopo aver sperimentato per la prima volta su di sé gli effetti di una sostanza che aveva sintetizzato cinque anni prima: la dietilamide dell’acido lisergico o LSD. Un derivato semisintetico di alcaloidi della segale cornuta, un fungo dei cereali, a cui Hofmann era arrivato cercando una molecola che stimolasse il sistema cardiocircolatorio, ma la cui scoperta aveva in vece aperto le porte della percezione a un mondo magico e inesplorato. A 70 anni di distanza da quell’esperimento fondamentale nen solo per lo sviluppo della scienza medica, della ricerca sulla coscienza e degli studi psichedelici, ma anche della cultura e della controcultura del Novecento, un volume di 400 pagine in uscita il 19 aprile per le edizioni Synergetic Press di Santa Fe, New Mexico, intitolato Mystic Chemist: “The Life of Albert Hofmann and His Discovery of LSD”, ripercorre anche attraverso 500 fotografie, in gran parte inedite, l’intera vita del padre dell’acido lisergico, che è stato “uno dei più grandi geni del XX secolo”, come lo definì il Telegraph nel 2007, un anno prima della sua scomparsa, avvenuta a Burg im Leimental all’età di 102 anni. Firmato da due studiosi amici di Hofmann, Dieter Hagenbach e Lucius Werthmuller, il libro verrà presentato in anteprima a Oakland, in California, nell’ambito del simposio Psychedelic Science 2013 (in programma dal 18 al 30 aprile), dove si daranno appuntamento più di 100 ricercatori da 13 nazioni per confrontarsi sulle nuove frontiere delle sostanze psicoattive.
Hofmann iniziò a percepirne l’impatto esplosivo sulla coscienza già qualche giorno prima del suo self-experiment, ma accadde tutto per un puro caso, poiché il 16 aprile sul dito dello scienziato era caduta accidentalmente una goccia di LSD, che venne assorbita attraverso la pelle. “Venerdì scorso ho dovuto interrompere il mio lavoro in laboratorio”, annota Hofmann nei suoi diari, di cui il libro ripropone ampi stralci. “Mi sentivo come rapito da un senso di inquietudine e da un leggero giramento di testa. Una volta a casa, con gli occhi chiusi vedevo un flusso costante di immagini fantastiche e di forme e giochi caleidoscopici di colori che diventavano sempre più vividi”. Fu l’inizio di un lungo e avventuroso viaggio in cui prese forma quella che la “rivoluzione psichedelica” degli anni ’60, che sancì la diffusione di massa dell’LSD e la nascita di una controcultura che vedeva negli stari alterati di coscienza un terreno fertile per le arti e l’evoluzione psichicospirituale. Il vero trip che condurrà Hofmann sulla strada della celebrità, però, cominciò alle 4 del pomeriggio del 19 aprile di 70 anni fa.
Il chimico svizzero, allora 37enne, ingerisce volontariamente una dose bassissima di acido lisergico e gli effetti sono immediati, tanto da stravolgere l’esperienza del consueto percorso in bicicletta dalla Sandoz verso casa, in un sogno spaventoso, come riporta lui stesso nei suoi appunti. “Le file di case hanno assunto forme minacciose, la strada sembrava ondulata e le poche persone che ho incontrato mi apparivano in forme distorte. Ero entrato in un altro mondo, in una dimensione diversa, in un tempo diverso. Tutti i miei sforzi di volontà mi sembravano vani, ed era come se un demone avesse preso possesso del mio corpo, dei miei sensi, della mia anima”. Fu per lo scienziato un’immersione nelle profondità ignote dell’alterazione di coscienza, un’esperienza che cambierà la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Solo nel 1949 la Sandoz mise sul mercato l’LSD, che venne poi utilizzato molto nella psicoterapia, ma i voli dell’anima che procurava a chi ne faceva uso cominciarono a essere sempre più frequenti con i movimenti giovanili e gli hippie che infuocarono gli Stati Uniti durante i Sixties, specialmente in California, e a cui purtroppo fece da contraltare l’interessamento per la sostanza psicoattiva da parte della Cia e dell’esercito statunitense, che seppero utilizzare la “droga magica” come uno strumento di lotta politica e militare. Nel tomo che celebra i 70 anni dell’LSD, però, la vita di Hofmann è indagata ad ampio raggio: dalle prime esperienze mistiche da fanciullo nei boschi dell’amata Svizzera, fino ai suoi studi di chimica sotto la guida del premio Nobel Paul Karrer e al suo lavoro di ricerca alla Sandoz, la storia del papa lisergico e del suo “bambino difficile” riemerge anche attraverso gli incontri e gli scambi epistolari tra Hofmann e i guru degli stati mistici come Timothy Leary, che dalla Harvard University si fece promotore del movimento psichedelico, o Michael Horowitz, storico delle droghe psicoattive (e papà dell’attrice Winona Ryder), e lo scrittore britannico Aldous Huxiey, autore nel 1954 del saggio The Doors of Perception. La potenza della “bomba atomica spirituale”, come qualcuno arrivò a catalogare con particolare enfasi l’LSD, fu tale da contaminare anche la musica, a cominciare dai Pink Floyd e dai Beatles. «Ogni volta in cui mi capita di riascoltarli», raccontava Hofmann durante convegni o interviste, «non posso non sentire nella mia testa l’eco della melodia incantevole di Lucy in the Sky with Diamonds. Non ho mai saputo se quel titolo contenesse davvero un riferimento all’LSD, ma le atmosfere del “trip” si riverberano eccome, nel pezzo».