Francesco Bei, La Repubblica 5/4/2013, 5 aprile 2013
“NON SONO PENTITO, C’È LIBERTÀ DI STAMPA”
ROMA — «La verità? Non sapevo che inventarmi per la trasmissione. Così ho chiamato Andrea Merkù, il nostro imitatore, e gli ho spiegato la cosa. Lui ovviamente nemmeno sapeva chi fosse Onida». Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara su Radio24 non è pentito nemmeno un po’ per aver messo in croce il costituzionalista Valerio Onida. Uno scherzo atroce: Onida protesta giustamente per la «grave violazione» della sua libertà. Pentito?
«Mi dispiace, mi rendo conto che l’abbiamo messo in difficoltà. Ma è sempre stato un paladino
della libertà di stampa e sarebbe bizzarro se si rimangiasse la sua opinione».
Avete creato imbarazzo pure al Quirinale. Non ci siete andati troppo pesanti stavolta?
«Senti, gli scherzi telefonici si sono sempre fatti, sono la storia della radio. Per fortuna noi ci limitiamo a Vendola e Bossi, non facciamo male a nessuno. Pensate a quella infermiera inglese, la chiamarono dall’Australia e lei rivelò in buona fede che la famiglia reale aspettava un erede. Si è suicidata poveretta».
E i conduttori radiofonici sono stati licenziati...
«Mica abbiamo messo una cimice! Speriamo che non accada pure a noi».
Ma perché avete scelto proprio Margherita Hack?
«Perché a Merkù l’imitazione della Hack gli riesce proprio bene. E poi abbiamo verificato: pare che non si conoscano»
E se vittima e carnefice non si conoscono la beffa viene meglio?
«Certo, se si conoscono rischia che vada tutto a rotoli. Magari i due si sono appena sentiti al telefono per davvero e allora ti scoprono»
Lo scherzo che vi è riuscito meglio?
«Be’ Vendola che chiama il grillino ci ha dato molte soddisfazioni. Però la serie di Bossi rimane
memorabile»
La serie?
«Con l’imitazione di Bossi ci siamo andati avanti parecchio. Una volta scoppiò pure un incidente internazionale, visto che il nostro finto Bossi telefonò a Bini- Smaghi, che stava nel board della Bce e non si voleva dimettere per far posto a un francese. E quello se la prese con Berlusconi, fantastico».
Con Onida siete arrivati sul portone del Quirinale. Non sarebbe il caso di smettere?
In effetti un bersaglio così grosso non c’era mai capitato. Ma gli scherzi non finiranno qui».