Renato Pezzini, Il Messaggero 5/4/2013, 5 aprile 2013
CASALEGGIO A PRANZO CON GLI IMPRENDITORI LOMBARDI
Appuntamento a pranzo ai tavoli di un ristorante di via Bagutta, nel quadrilatero della moda. Otto commensali, e a capotavola Gianroberto Casaleggio, regista in penombra del Movimento 5 Stelle. Gli altri sono piccoli imprenditori di Milano e Brianza. Poi l’organizzatore del meeting, Arturo Artom, che già aveva messo insieme piccoli industriali e grillini prima delle elezioni, a Treviso. E prossimamente lo rifarà a Torino. Perché ai 5 Stelle non dispiacciono i rapporti con la gente che conta.
Troppo pochi gli imprenditori al desco di Casaleggio per parlare di «rappresentanza significativa» dell’industria lombarda. Il più famoso è Nicolò Branca, quello del fernet. Gli altri sei guidano piccole aziende sconosciute ai più, tipo Elio Radice, presidente di Tech Value, ramo servizi. O Silvio Santambrogio, che in Brianza produce porte e infissi, e che ha tenuto banco durante la colazione di lavoro sul tema degli intoppi burocratici «che fanno ancor più danno delle tasse e che tengono lontani gli investimenti».
Le cronache ufficiali del rendez-vous dicono che non si è parlato di politica. O almeno: non in senso stretto. L’inviato di Grillo si è però dilungato a spiegare la strategia del Movimento che vuole presentare proposte di legge in Parlamento obbligando Camera e Senato a mettersi al lavoro pur in mancanza di un nuovo governo. E, ha assicurato, fra quelle proposte di legge ce ne saranno «molte a favore degli imprenditori». Già che c’era ha accennato all’abolizione dell’Irap e altre iniziative simili. Proprio quel che i presenti volevano sentirsi dire.
IL GURU PRENDE APPUNTI
Hanno parlato della tassa sui rifiuti che in estate aumenterà, e dell’Iva che dovrebbe salire di un punto. Unanimi: bisogna impedirlo. E guarda caso Casaleggio ha assicurato che fra i provvedimenti che i 5 Stelle hanno in canna ce ne sono proprio un paio che riguardano la tassa sui rifiuti e l’Iva. Certo, quanto ai modi per reperire i fondi per ovviare alla riduzione delle entrate nessun particolare approfondimento. Però c’è stato ottimismo: «A trovare due miliardi e mezzo di euro per ridurre un po’ l’Irap ci si mette un mese» è stato ipotizzato fra l’assenso generale.
Chi era al tavolo con lui racconta di aver notato che Casaleggio prendeva appunti «in modo attento» mentre gli interlocutori parlavano. Sui suoi fogli alla fine è rimasto un cahier de doleance già noto: fiscalità alta, lacci e lacciuoli che soffocano le imprese, ritardi nei pagamenti, difficoltà ad avere prestiti dalle banche. Però, al di là delle cose dette, «era importante conoscersi», come ha chiosato qualcuno ai saluti finali. E anche cominciare un «discorso comune» che interessa assai ai grillini.
La tournée del socio di Grillo nei luoghi della piccola industria non finisce con l’incontro di via Bagutta. Fra un paio di settimane a Torino ce ne dovrebbe essere un altro, non più con pochi intimi al ristorante, ma in una sala con centinaia di posti a sedere. E oltre al guru è prevista la presenza del comico genovese ripetutamente evocato nel pranzo di lavoro milanese, specie quando gli imprenditori hanno esortato il Movimento a insistere nella battaglia sui costi della politica: «Perché a fare sacrifici non possiamo essere solo noi».