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 2013  aprile 04 Giovedì calendario

TROVATA PIU’ ANTIMATERIA DEL PREVISTO

Una scoperta e un enigma da sciogliere che potrebbe portare a una seconda e più grande scoperta. Lo ha spiegato il premio Nobel Samuel Ting al Cern di Ginevra presentando il fiume di dati raccolti in 18 mesi con il «cacciatore di antimateria», il rilevatore Ams-02 agganciato alla stazione spaziale Iss. Il primo risultato inaspettato è una quantità di particelle di antimateria straordinariamente elevata, ben superiore a tutte le teorie: 400 mila positroni, che sono degli elettroni con la carica elettrica positiva invece che negativa. Questa è appunto la caratteristica di base dell’antimateria, uguale alla materia conosciuta ma con carica elettrica opposta. «Proprio nel grande numero accumulato è nascosto l’enigma che dovremo affrontare» spiega Roberto Battiston, il fisico italiano che con Samuel Ting guida la caccia nella quale, oltre l’Europa, si trovano eccezionalmente insieme in un programma di ricerca pure Stati Uniti e Cina. «Forse tanti positroni sono il segnale della materia oscura che riempie buona parte dell’Universo o forse provengono dai resti dello scoppio di una stella» ipotizza Battiston. Questi studi su cui si era impegnato in passato anche Piergiorgio Picozza con il satellite Pamela, e sostenuti dall’Istituto nazionale di fisica nucleare e dall’agenzia spaziale Asi, mirano ad un secondo passo nell’ardua caccia. Se oltre alle particelle ora trovate si scopriranno anche degli anti-nuclei di atomi di elio, ossigeno o carbonio questi testimonierebbero l’esistenza di altri universi paralleli al nostro formati di antimateria. E sarebbe una rivoluzione nella conoscenza perché si darebbe una risposta ad uno dei misteri più intriganti dell’origine dell’Universo quando esistevano materia e antimateria. Ma quest’ultima non si sa dove sia finita.