Omero Ciai, la Repubblica 4/4/2013, 4 aprile 2013
FELIPE, IL “PICCOLO PRINCIPE” CHE PUÒ SALVARE LA MONARCHIA
Sembra che il cruccio maggiore del principe Felipe e di sua moglie Letizia sia la riforma, mai approvata, della successione reale che, a tutt’oggi, gli impedirebbe di cercare un terzo figlio, magari un maschio. Per la Costituzione spagnola, infatti, l’eventuale
varòn, il maschio, avrebbe la preferenza nell’ascesa al trono, sorpassando sia Leonor che Sofia, le due piccole figlie della coppia. Moderni e all’avanguardia per la parità fra i sessi, Felipe e Letizia si sarebbero impegnati ad evitarlo per garantire a Leonor — che se avesse un fratello sarebbe esclusa — la possibilità di diventare un giorno regina. D’altra parte è quel che è accaduto
al principe, figlio più piccolo di Juan Carlos e Sofia di Grecia, nato il 30 gennaio 1968, dopo le sorelle, Elena e Cristina, ma diventato primo nella linea di successione. Così una regina nel futuro della Spagna , secondo José Garcia Abad, tra i maggiori studiosi della monarchia, sarebbe uno dei segnali di novità che il principe vorrebbe dare al paese quando, finalmente, avrà la facoltà di regnare. Ecco, ma quando?
Il successore di re Juan Carlos ha già compiuto 45 anni, un’età nella quale suo padre era già sul trono di Spagna da quasi un decennio. Ed è anche per questo che negli ultimi mesi, con l’accrescersi delle difficoltà della monarchia, in molti hanno visto come una svolta largamente positiva l’abdicazione del re che guidò il paese, oltre trent’anni fa, dalla dittatura alla democrazia. Oggi la percezione popolare delle due figure, quella di Juan Carlos e quella di Felipe, non potrebbe essere più lontana. E, perfino nelle redazioni dei principali mass media nazionali sono già pronti i programmi speciali per un passaggio delle consegne che qualcuno si augura molto più prossimo di quello che l’atteggiamento del sovrano lascerebbe sospettare. «Abdicare? Mai», ripetono sempre con fermezza i funzionari della Casa reale ogni volta che il tema esplode tra le righe dell’agenda di un paese che di questi tempi ha ben altri guai da affrontare. Ma chi spinge — e diventano sempre più numerosi — verso quella soluzione sostiene, come il famoso anchorman Iñaki Gabilondo, che un’uscita di scena di Juan Carlos sarebbe l’inizio del rinnovamento, una rivoluzione benefica per tutta la Spagna.
Felipe è ancora giovane, ha una bellissima famiglia ed un pedigree moralmente ineccepibile. Tutte cose che non si possono più affermare del padre. Un uomo eroico per gli spagnoli visto il suo ruolo nei primi anni di regno, quei lontani Settanta, nel corso dei quali impose e difese la democrazia e la rinascita moderna della Spagna. L’ingresso in Europa, lo Stato delle Autonomie culturali e linguistiche, il boom economico. Ma che poi ha trascorso il tempo a dissipare la sua icona perdendo lentamente quell’autorità che fino a qualche tempo fa nessuno avrebbe messo in dubbio fra amanti interessate, safari agli elefanti, e business poco leciti e mai chiariti. Il vecchio contro il nuovo, dunque.
Una svolta che per qualcuno rappresenterebbe anche un risarcimento finale per la regina. Quella Sofia trascurata da Juan Carlos che da anni guida e protegge l’ascesa nazionale del suo adorato figlio Felipe. D’altra parte è al futuro dell’istituzione che bisogna pensare oggi e i sondaggi non sono affatto promettenti. Mentre la stima per Juan Carlos cala, quella per Felipe e per la regina Sofia cresce. La maggioranza degli spagnoli, il 53 percento, preferisce ancora la monarchia alla repubblica. Ed è nella burrasca di questi mesi che l’immagine di Felipe non ha fatto che rafforzarsi. Fedele, presente, ineccepibile. Quando, ormai due anni fa, scoppiò lo scandalo Urdangarin fu diretto. Di fronte alle incertezze di suo padre pretese che il genero sott’accusa venisse sollevato da impegni pubblici in rappresentanza della monarchia e si rifiutò di farsi fotografare con lui nelle riunioni familiari, a Natale, Capodanno e Pasqua.
Un atteggiamento radicale quello del principe che gli ha portato beneficio nella percezione dei mass media ma che ha anche chiarito qual è il suo pensiero sull’istituzione monarchica: «O è utile ed etica o non è», pensa Felipe. Molto diverso da suo padre il piccolo principe è anche apprezzato per le sue scelte personali.
Ha sposato una borghese, Letizia Ortiz, giornalista tv e divorziata. E da tempo fa di tutto per trasmettere una immagine seria ed austera, lontana da qualsiasi malignità o pettegolezzo.
Dopo i rocamboleschi anni giovanili e le fidanzate bocciate da suo padre, come la modella norvegese Eva Sannum e Isabel Sartorius, s’è trasformato in un marito irreprensibile e ha dedicato tutto il suo tempo a prepararsi per diventare re.