Laura Laurenzi, la Repubblica 3/4/2013, 3 aprile 2013
“NOI, SPOSI IN ITALIA PER SENTIRCI STAR” LE NOZZE DEGLI STRANIERI DIVENTANO BUSINESS
Forse il matrimonio non sarà per sempre ma il ricordo dovrà essere indelebile: lo sfondo, il set, la location, il fondale prescelto per il fatidico sì. Continua ad aumentare il numero degli stranieri che, romanticamente e spesso doviziosamente, eleggono il Belpaese come terra per convolare a nozze. Vip docet: quale matrimonio può essere più suggestivo di quello celebrato nel castello medievale di Bracciano fra Tom Cruise e Katie Holmes? O quello, con affaccio sul Canal Grande, officiato quasi di nascosto fra Woody Allen e Soon-Yi? Quale festa di nozze può essere più glocal e verace — fuochi d’artificio e orecchiette con cicoria — di quella di Sofia Coppola e Thomas Mars, cantante dei Phoenix, nel paesotto di Bernalda, cuore del Metaponto?
Come in un film. Sulla scorta dei soliti noti gli altri si adeguano: nozze in Italia con parenti e amici al seguito e luna di miele incorporata; è il wedding tourism che, in controtendenza rispetto ad altre forme di vacanza, continua a segnalare dati in crescita. Lo conferma nel dettaglio una ricerca: «L’immagine dell’Italia nel mondo è un fattore di straordinario impulso per questo tipo di turismo se è vero che nel 2012 si sono celebrati ben 6.180 matrimoni di stranieri che hanno scelto il nostro Paese per consacrare la loro unione — afferma Massimo Feruzzi, amministratore unico di JFC e responsabile della ricerca — Tutto ciò ha generato oltre un milione 221 mila presenze e un fatturato complessivo di 315 milioni di euro. È uno dei pochi settori che non ha risentito della crisi e ha visto affluire presenze di 25 nazionalità».
Non esistono pacchetti né proposte standard: ogni matrimonio è una favola a sé, personalizzata da intraprendenti wedding planners sui desideri degli sposi, dalla scelta della location al menu, agli addobbi, alla torta, al servizio fotografico, alle bomboniere, per un costo medio di 51 mila euro a sponsale. Si può invece stilare una graduatoria delle zone preferite. Al primissimo posto, incontrastata, c’è la Toscana (43,5 per cento, quasi un matrimonio su due) seguita, ben distanziata, dalla Costiera Amalfitana, dall’Umbria, dal Veneto, in particolare Venezia e Verona. Le destinazioni emergenti che stanno raccogliendo maggiori consensi sono la Puglia con le sue masserie, il Lago di Como che ha superato il Lago di Garda grazie anche a residenti famosi come George Clooney e il Friuli Venezia Giulia, specie Udine e Cividale con le loro eccellenze vinicole.
Per quanto riguarda invece le locations, le preferenze vanno anzitutto agli hotel de charme, seguiti da ville, castelli, fortezze, agriturismi e palazzi storici. Negli ultimi anni sono aumentate le proposte di ambientazioni particolari. Per esempio le cantine vinicole con banchetto nel vigneto, o la festa in barca a vela, ma anche in convento. Sempre più richiesto il matrimonio outdoor, sulla spiaggia oppure all’americana, in giardino.
Ma da quali Paesi provengono gli sposi che scelgono l’Italia come cartolina di nozze? Al primissimo posto dall’Inghilterra, il che spiega la predilezione per la Toscana o Chiantishire, al secondo posto dagli Stati Uniti e al terzo posto dalla Russia. Seguono Giappone, Canada, Irlanda, Arabia Saudita. Cina e Brasile sono dati in forte crescita nell’immediato futuro. I meno presenti?
Francesi e spagnoli. Trattandosi spesso di seconde nozze, oltre che di trasferte costose, il numero degli ospiti è modesto, in media 36. Per quale motivo viene scelta l’Italia quando sposarsi in Spagna o in Grecia costerebbe il 18 per cento in meno? In primis per “la storia e le bellezze culturali”, perché “l’Italia ha un forte fascino”, per il fattore “romanticismo e bellezza”, per “il cibo”, per “il paesaggio”. Soprattutto per il passaparola. Viva gli sposi.