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 2013  aprile 03 Mercoledì calendario

LA CAMERA E I TAGLI: ECCO TUTTE LE MISURE PER CONTENERE LE SPESE

Caro direttore,
è vero, la bacchetta magica non esiste, e nell’articolo sul «Taglio ai costi delle Camere» Sergio Rizzo lo riconosce; ma è altrettanto vero che negli ultimi anni non ci si è fermati alle buone intenzioni, né limitati a «contenere qualche automatismo». Ai dipendenti della Camera, negli ultimi tre anni, sono state applicate tutte le riduzioni imposte al pubblico impiego, talvolta per periodi più lunghi di quelli previsti per la generalità dei dipendenti pubblici: in particolare il taglio del 5 e del 10 per cento delle retribuzioni maggiori e il blocco dell’adeguamento automatico, inizialmente previsti per il triennio 2011-2013, sono stati poi prorogati fino al dicembre 2015. A seguito della sentenza 223 del 2012 della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale il d.l. 78 del 2010, sono state introdotte misure alternative per la riduzione dei trattamenti economici, dirette a conseguire per il triennio 2013-2015 i medesimi risparmi. Circa l’aumento contrattuale citato, è in linea coi rinnovi dei dipendenti pubblici: riconosciuto a fronte di misure di ulteriore incremento della produttività, è intervenuto a sette anni dall’ultimo contratto a contenuto economico. In ogni caso, nel settembre 2012 si è stabilito di sospendere la parte non ancora corrisposta di tale aumento (l’1 per cento). Quanto agli stanziamenti per il personale in servizio — proprio sulla base delle misure già introdotte e del blocco selettivo del turn-over (meno 200 unità solo negli ultimi 4 anni) — le previsioni di spesa vedranno una riduzione di circa 22 milioni nel triennio 2013-2015. È stata inoltre prevista, per i dipendenti di futura assunzione, anche sulla base di un protocollo sottoscritto col Senato, l’applicazione di nuove curve stipendiali che daranno un risparmio del 20 per cento circa sulla retribuzione di ciascun dipendente. In questo quadro, la presidente della Camera ha fatto presente che sarà chiesto ai dipendenti, in servizio e in pensione, di fornire, attraverso il confronto sindacale, ulteriori segnali.
Per quanto riguarda, poi, la spesa per i gruppi parlamentari, anch’essa è stata contenuta: per il periodo 2012-2015 è stato infatti ridotto di un milione il contributo per il funzionamento dei gruppi. A tale riduzione si è aggiunto il risparmio di ulteriori 3 milioni annui deliberato oggi dall’Ufficio di presidenza. Conseguentemente, il capitolo di bilancio si ridurrà nel 2015 dell’11 per cento rispetto allo stanziamento previsto nel 2011.
C’è dunque un preciso indirizzo di contenimento delle spese adottato già da tempo e al quale l’attuale Presidenza intende dare un ulteriore impulso. Ne sono prime testimonianze, oltre alle misure adottate dalla Presidente in ordine alle sue attribuzioni, quelle già deliberate oggi dall’Ufficio di Presidenza: risparmi complessivi per 8 milioni e mezzo annui, che hanno riguardato — oltre al finanziamento dei gruppi — le indennità dei titolari di cariche, le spese per il personale addetto alle loro segreterie e le spese di rappresentanza. E già il 28 marzo l’Ufficio di Presidenza aveva deliberato l’abolizione degli appartamenti di servizio e norme più restrittive per l’uso delle auto di servizio. L’Ufficio di Presidenza ha inoltre stabilito di procedere celermente, previa istruttoria dei Questori, da svolgere in contatto con l’omologo organo del Senato, ad una revisione complessiva del trattamento economico dei deputati.
Cordiali saluti
Giuseppe Leone
Capo ufficio stampa della Camera
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I numeri citati nel mio articolo sono nel bilancio della Camera. Ricordo fra l’altro di aver dato atto che per la prima volta nella storia la Camera ha deciso una riduzione della dotazione chiesta annualmente al Tesoro. Applausi. Ma adesso aspettiamo i tagli: quelli veri. Faccio notare che una riduzione delle spese di 8,5 milioni l’anno equivale a una sforbiciata inferiore dell’uno per cento.
S. Riz.