Giuseppe Di Vittorio, ItaliaOggi 31/3/2013, 31 marzo 2013
L’ORO SI CONFERMA L’ALTERNATIVA
L’oro è da sempre l’alternativa più valida alla detenzione della moneta. La pensano così le principali banche d’affari al mondo che lanciano target ambiziosi per il metallo giallo per il prossimo anno. E lo dimostrano alcuni dati dell’Associazione del settore tra le più importanti al mondo, il World Gold Council. Una prova dello stretto legame fra banconote e metalli preziosi arriverà già nei prossimi giorni. In molti danno una riconversione dei depositi bancari in oro dopo le minacce di un prelievo forzoso a Cipro. ItaliaOggi Sette ha cercato di capire quanto questa strada sia materialmente percorribile e i rischi da assumere, per esempio con riferimento alle oscillazioni dei prezzi.
I numeri. Statistiche alla «mano», l’acquisto di oro a scopo di investimento è quintuplicato negli ultimi 10 anni. La quantità di metallo giallo comprata per queste finalità nel 2002 era pari a 352 tonnellate, alla fine del 2012 era cresciuta a 1535 tonnellate, con una punta fino a 1700 tonnellate nel 2007. Per avere un’idea della crescita esponenziale dell’oro come forma di investimento è sufficiente guardare le differenze rispetto alle forme di impiego. L’utilizzo nella gioielleria nello stesso periodo è passato da 2662 tonnellate a 1908. Sul fronte industriale invece si è passati da 358 tonnellate a 428 tonnellate.
Se ci si volesse accodare alla scelta di questi investitori le possibili esposizione sono due. L’oro può essere acquistato mediante prodotto finanziario o fisico (monete e lingotti). Nel primo caso gli strumenti proposti sono etf e certificati di investimento lineare. I prodotti finanziari non mettono però al riparo l’investitore da possibili patrimoniali. Gli strumenti finanziari che riproducono l’andamento del prezzo dell’oro, infatti, sono a pieno titoli già nella base dell’imponibile del bollo titoli, una pseudo patrimoniale all’italiana. I prodotti sono colpiti con un’aliquota dello 0,15%.
Un investimento di peso. L’unica scelta possibile, al momento per ovviare, al problema del prelievo forzoso e delle patrimoniali è la materia vera e propria. I prezzi molto alti dell’oro fanno sì che con un investimento importante possa essere, invece, contenuto dal punto di vista delle dimensioni e del peso. A titolo di esempio si ricorda, che un lingotto di oro con un valore poco sopra i 4 mila euro (con esattezza 4.151 euro) ha una dimensione di 2,7 cm di lunghezza, 1,7 cm di larghezza e 0,27 cm di profondità. Il peso di un lingotto di questo tipo è di 1 etto (100 grammi). Passando a cifre più importanti un lingotto del valore all’incirca di 40 mila euro (con precisione 41.202 euro) ha un peso di 1 kg e ha una dimensione di 11,8 cm di lunghezza, 5,1 cm di larghezza e 0,95 cm di profondità. Per cancellare ogni possibile dubbio sul tema dell’ingombro fisico del prodotto è sufficiente pensare che in una scatola di scarpe di normali dimensioni ci vanno oltre 500 mila euro di oro. Quanto alla conservazione in una cassetta di sicurezza bancaria i costi sono in media fra i 50 e i 60 euro l’anno. In un deposito del genere può essere custodito un valore di 120-130 mila euro di oro. Ad ogni modo per ovviare a questo problema la società tedesca ProAurum offre il servizio di deposito complementare a quello di vendita. La società ha sede anche in Svizzera, a Lugano, località abbordabile anche per la clientela italiana. Il deposito costa lo 0,70% del valore del lingotto fino a 82 mila euro, oltre si arriva allo 0,60%. Il costo di deposito convertito in termini assoluti restituisce su un lingotto di 41.202 euro da 1 kg un onere di 247 euro l’anno. Altri esempi di società autorizzate a operare in questo settore rimanendo in Italia sono fra le altre: Orovilla o Italpreziosi. Tutte offrono il servizio di vendita online con consegna del prezioso a domicilio con il corriere. Italpreziosi è agganciata anche a un circuito di banche locali. Entrambe consentono di acquistare lingotti via web. La prima vanta una tradizione di oltre 60 anni nel settore, la seconda offre un sito web dove poter seguire le quotazioni con grafici anche in euro o altre valute. L’oro può essere acquistato anche al «volo». La società tedesca Gold-to-Go ha installato un distributore di lingotti di oro presso l’Aeroporto di Orio al Serio a Bergamo. Altri dispensatori automatici sono presenti in una dozzina di centri commerciali e grandi alberghi sparsi per tutto il mondo. Fin qui l’acquisto, quanto alla vendita tutti i rivenditori sono disposti a riacquistare il prodotto. In alternativa ci sono i punti «Compro oro» sparsi su tutto il territorio italiano. Segno anche questo di qualcosa che sta radicalmente entrando nelle abitudini sociali degli italiani.
Un valore in ascesa. Quanto ai rischi dell’esposizione in oro il principale è quello di prezzo. Solo per avere un’idea delle oscillazioni dei prezzi subite dal metallo si è passati dai 44 euro del mese di ottobre ai 38 euro al grammo del mese di febbraio. La quotazione media del mese di marzo è intorno ai 39 euro al grammo. Sul lungo periodo l’investimento in oro ha restituito performance in dieci anni del 400%, si è trattato però di un decennio segnato da crisi e recessioni economiche marcate oltre a una politica monetaria ultra espansiva, fattori che solitamente aiutano a far lievitare i prezzi. Il prezzo dell’oro è, infatti, profondamente condizionato dalle politiche delle banche centrali e dall’andamento del dollaro. Se le banche mondiali continueranno a stampare moneta annacquandone il suo valore intrinseco, l’oro continuerà a salire. Al contrario ci sarà una discesa e anche marcata.