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 2013  marzo 31 Domenica calendario

L’ESCAMOTAGE DELL’ASSEGNO CIRCOLARE

Il governo minaccia prelievi forzosi sui conti correnti? Il cliente li evita azzerando il conto con l’emissione di un assegno circolare.

Il beneficiario del titolo di credito è lo stesso correntista. La richiesta di un assegno circolare fa precipitare il conto a zero senza perdere la disponibilità materiale delle somme e così quando l’onere tributario viene imposto la base imponibile si annulla. L’idea è già venuta a molti.

L’assegno circolare è un titolo di credito che contiene la promessa di una banca di pagare una certa somma, equivale a denaro contante ma con il vantaggio di essere contenuto in un piccolo pezzo di carta. La sua validità è di sei mesi, ma anche su questo qualche cliente ha già le idee molto chiare su come ovviare al problema della scadenza non molto lontana nel tempo. «L’assegno», ha spiegato a ItaliaOggi Sette un operatore finanziario, «dopo sei mesi non può essere cambiato in banche diverse da quelle che hanno emesso il titolo, ma l’istituto emittente non dovrebbe avere alcun problema a consentire la riscossione della cifra». In alternativa il cliente potrebbe andare in banca ogni cinque mesi o qualche giorno prima della scadenza per rinnovare lo strumento. In banca non guardano con particolare simpatia a questa manovra e avvertono dei rischi.

«Dopo sei mesi se l’assegno non rientrasse», ha spiegato Emanuele Di Palma direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano, «dobbiamo attivarci per capire cosa è successo».

Di Palma avanza poi delle riserve sull’efficacia di questa manovra se il prelievo dovesse effettivamente essere imposto. «La pratica è conosciuta alle autorità», ha aggiunto sul tema il direttore generale, «non è escluso quindi che il governo prenda delle contromisure antielusive nel caso, al momento remoto, dell’adozione di un simile provvedimento». La gestione dell’assegno circolare comporta poi una serie di problematiche legate alla conservazione e ai pericoli di smarrimento. Nel caso di fallimento della banca, poi, le somme contenute nell’assegno non sono coperte dalla garanzia di tutela dei depositi fino a 100 mila euro.