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 2013  aprile 03 Mercoledì calendario

CRIMI E LOMBARDI, LA PRIMA VOLTA ALL’ AMBASCIATA USA

«La riunione è stata un’occasione per approfondire la conoscenza del Movimento e la sua posizione sull’attualità italiana». Così una breve nota pubblicata dall’ambasciata americana descrive l’incontro di ieri tra il rappresentante di Washington in Italia, David Thorne, e una delegazione di parlamentari del Movimento 5 Stelle, guidata dai capogruppi alla Camera e al Senato Roberta Lombardi e Vito Crimi.

Secondo Via Veneto, che sta vedendo tutti i capigruppo dei partiti dopo le ultime elezioni, «è consuetudine dialogare con le forze del Parlamento, al fine di consolidare la conoscenza reciproca e rafforzare la cooperazione con l’Italia, un paese amico e alleato, sulle tematiche di interesse comune». È nota, inoltre, l’attenzione di Thorne per la democrazia partecipativa, così come l’uso approfondito di internet che il presidente Obama ha fatto durante la campagna presidenziale dell’anno scorso.

Poco di più hanno aggiunto i rappresentati di M5S presenti all’appuntamento. Il deputato Massimo Baroni ha detto che si è parlato di temi cari al movimento, come ambiente, web, energia, sanità. Crimi ha illustrato alcuni punti del programma, tipo «il reddito di cittadinanza», mentre non si è discusso del Muos, il sistema radar che la Marina militare americana vorrebbe costruire in Sicilia, a Niscemi: tema troppo locale. «Sanno - ha detto Baroni - che siamo all’avanguardia per il tipo di successo che possiamo ottenere. Abbiamo condiviso che siamo la novità politica del momento».

L’incontro è stato un primo contatto per conoscersi, ma non è avvenuto nel vuoto. A oltre un mese dalle elezioni, l’Italia non ha ancora un governo votato dal nuovo Parlamento, e questo avviene sullo sfondo di una crisi economica che minaccia di travolgere l’Europa. Nei giorni scorsi la Casa Bianca ha evitato di commentare direttamente la scena politica italiana, ma ha notato che il Vecchio Continente possiede gli strumenti per superare l’emergenza, e dovrebbe usarli quanto prima per garantire la stabilità globale.

Roma, in questo quadro, è una pedina chiave, proprio perché potrebbe far precipitare la situazione. Via Veneto non vuole ingerire nelle nostre dinamiche e ci tiene a dare una sensazione di calma, perché il governo Monti è ancora in carica, il presidente Napolitano ha appena nominato due gruppi di saggi per trovare un terreno comune sulle iniziatve da prendere, e quindi il processo politico delle consultazioni continua. Quando produrrà un governo, Washington è pronta a lavorarci, chiunque lo componga. Diversa però sarebbe la situazione, se il processo per cercare una soluzione dovesse interrompersi e l’Italia si avviasse nuovamente al voto nel breve periodo. In quel caso la stabilità del paese verrebbe messa a dura prova, e i mercati probabilmente abbandonerebbero l’atteggiamento di attenta attesa che hanno scelto di adottare finora. La stessa Casa Bianca, nelle dichiarazioni dei giorni scorsi, ha fatto capire che in questo momento la responsabilità è una qualità essenziale.
“La riunione è stata un’occasione per approfondire la conoscenza del Movimento e la sua posizione sull’attualità italiana”.