varie, 3 aprile 2013
Elena Monni, 59 anni. Originaria di Torino, commerciante in pensione, alle spalle problemi d’alcolismo, separata da un anno dal marito tassista, viveva a Milano col figlio trentunenne Dario Biolcati, noto nel mondo dello spettacolo perché fino a qualche mese fa era stato l’assistente di Valeria Marini che affettuosamente l’aveva ribattezzato “Topostar”
Elena Monni, 59 anni. Originaria di Torino, commerciante in pensione, alle spalle problemi d’alcolismo, separata da un anno dal marito tassista, viveva a Milano col figlio trentunenne Dario Biolcati, noto nel mondo dello spettacolo perché fino a qualche mese fa era stato l’assistente di Valeria Marini che affettuosamente l’aveva ribattezzato “Topostar”. Costui, angosciato perché gli affari della sua società di pubbliche relazioni andavano male e in più s’era appena visto rifiutare un prestito di seimila euro, alle 20 del 28 marzo, con la madre, prese una suite al lussuoso hotel Hermitage dove entrambi si stordirono con un miscuglio di alcol e farmaci. Poi Biolcati, dopo parecchi tiri di cocaina, telefonò al padre per dirgli che lui e la mamma, non riuscendo più a tirare a campare, avevano deciso di morire assieme e subito dopo con una lametta tagliò le vene dei polsi della Monni infilandole poi, per essere certo di ucciderla, la testa in un sacchetto di plastica. Infine si segò a sua volta i polsi e poi cercò d’affogarsi nel lavandino del bagno, non riuscendo però a morire perché in quel momento piombò nella stanza la polizia. Prima di mezzanotte del 28 marzo in una suite al terzo piano dell’hotel Hermitage, un quattro stelle in via Messina, zona Chinatown, a Milano.