M. Cre., Corriere della Sera 31/03/2013, 31 marzo 2013
E LA COMMISSIONE GIORGETTI DECIDERA’ SU DEBITI, ESODATI E OTTO PER MILLE —
Il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, il decreto del Presidente della Repubblica sull’8 per mille, il provvedimento per l’arrivo alla sospirata pensione per gli esodati. Sono i tre compiti della commissione speciale guidata da Giancarlo Giorgetti (Lega) — ma ne esiste una analoga al Senato presieduta da Filippo Bubbico — di cui ha parlato ieri Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ha infatti osservato che il governo «sta per adottare provvedimenti urgenti per l’economia» con «l’essenziale contributo del nuovo Parlamento attraverso i lavori della Commissione speciale presieduta dall’onorevole Giorgetti».
In sostanza, la nascita della commissione è stata uno dei primi atti del nuovo ufficio di presidenza di Camera e Senato. L’idea era quella di guadagnare tempo rispetto alla costituzione delle commissioni parlamentari tradizionali, in modo da accelerare il lavoro su alcuni temi di particolare rilevanza. In particolare quelli contenuti nel Def: il Documento di economia e finanza che deve essere consegnato in Europa entro il prossimo 30 aprile fa temere che rispetto alle previsioni la situazione volga al peggio. Il primo trimestre vede un calo del Pil nazionale dello 0,9%, «e ciò significa — spiega Massimo Corsaro (Fdi) — che potremmo chiudere l’anno a -1,5 contro il preventivato -0,3». Insomma, quella appena istituita — e che si scioglierà una volte elette le commissioni parlamentari competenti — è una sorta di commissione d’emergenza voluta per dare un colpo di frusta, e anche un po’ di ossigeno, all’economia.
E così, istituito lo scorso 26 marzo, il nuovo organo parlamentare — composta da 40 deputati e presieduto appunto dal leghista Giancarlo Giorgetti — si è messo al lavoro e ha ascoltato, già giovedì dell’ultima settimana, il presidente dell’Istat Enrico Giovannini e la Banca d’Italia. Il lavoro sui crediti delle imprese dovrebbe concretizzarsi martedì prossimo. Spiega Bruno Tabacci di Centro democratico, che il primo provvedimento «sarà quello che dovrebbe stanziare le risorse per il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni: 20 miliardi nel secondo semestre 2013, altri 20 l’anno venturo».
Da Fratelli d’Italia commenta Corsaro: «Meglio tardi che mai. Ma noi riteniamo che debba essere data un’enorme attenzione perché queste risorse finiscano alle imprese, le banche già avuto molto». La preoccupazione di Corsaro nasce dal fatto che almeno 9 miliardi del «tesoretto» sono destinati, appunto, agli istituti di credito. Questo sia per debiti diretti degli organi statali, sia perché una parte dei debiti vantati dalle aziende sono stati già scontati dalle banche.
L’altro problema è che i 20 miliardi previsti per la seconda metà dell’anno porteranno il deficit al 2,9%, appena sotto al tetto massimo del patto di Stabilità: «Insomma, il nuovo governo, una volta insediato, scoprirà che letteralmente non ha una lira da spendere. A meno — conclude Corsaro — di introdurre nuove tasse».
M. Cre.