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 2013  marzo 31 Domenica calendario

IL BLITZ DI POTITO L’ARCITALIANO. URLA, OFFENDE, POI SI SCUSA

Chi era quell’arrogante che inveiva contro il sindaco di Ferrara, urlando «Io rappresento i cittadini dell’Europa»? Chi era quell’omaccione che ripeteva «Non mi tocca nessuno»? Si chiama Potito Salatto, e non è uno scherzo. Tra l’altro, la trasmissione del nome Potito (san Potito martire) è favorita da un concorso a premi riservato ai nuovi nati.
Mercoledì scorso, una ventina di poliziotti del Coisp hanno organizzato a Ferrara un presidio di solidarietà per i quattro colleghi condannati per la morte di Federico Aldrovandi, ucciso a calci e pugni.
Manifestavano sotto le finestre dell’ufficio del Comune dove lavora Patrizia Moretti, la madre di Federico. Il sindaco Tiziano Tagliani è sceso per chiedere al gruppetto di spostarsi più in là. È a quel punto che è entrato in scena l’eurodeputato Potito Salatto, imprecando.
Il giorno dopo ha chiesto scusa alla signora Moretti ma ha scaricato sul sindaco «la responsabilità dell’increscioso incidente», come se la manifestazione fosse «pilotata sotto» (anagramma). Potito Salatto è una vecchia volpe della politica, da quando è stato eletto nel 1976 consigliere comunale a Roma, in quota Dc, a fianco di Vittorio Sbardella, detto «lo squalo». Nel 2009 è entrato all’Europarlamento nelle file del Pdl, per poi passare a Futuro e libertà. Sul suo sito, si mostra felice accanto a Gianfranco Fini, Renata Polverini, Gianni Alemanno, è uno cui piace apparire («lotto ospitata», anagramma). Per un certo periodo si è ritirato nell’isola di Paxos, in Grecia. Ha poi lavorato, con una lista civica, per l’elezione a sindaco di Alemanno, ma è entrato in frizione con Antonio Tajani che gli ha urlato davanti ai giornalisti: «Lascia stare tu, lo sappiamo tutti che persona sei!».
A Strasburgo ha fatto un’interrogazione sulle caraffe filtranti e una relativa al «Maltrattamento di un bambino da parte di agenti di polizia» (il ragazzino di Padova strappato alla madre). È contrario alle coppie gay: «San Giuseppe era con Maria, non era con Giovanni quando ha procreato nostro Signore», in barba al dogma della verginità. Insomma, Potito Salatto è un degno rappresentante dell’Italia. Così com’è, senza illusioni, senza streaming.
Aldo Grasso