Antonello Caporale e Valeria Pacelli, il Fatto Quotidiano 30/3/2013, 30 marzo 2013
ALEMANNO: “TANGENTI? ME LE HANNO OFFERTE 20 VOLTE”
Roma si sta rivelando una fatica immane per il suo sindaco che infatti ne sente ogni peso. Se lo incrociate per strada noterete una lieve curvatura delle spalle: ecco, sono i pensieri che affliggono Gianni Alemanno e lo costringono all’afflizione permanente. Durante il suo quinquennio al Campidoglio non ha schivato una sola rogna. Dalla neve alla metro B, qualunque questione diviene un caso. E qualunque caso un fascicolo giudiziario.
O è il fato che si accanisce contro di lei oppure è lei che si accanisce contro Roma.
Sono al centro dell’interesse della stampa e della Procura: tendono sempre a tirarmi in ballo.
La chiamano Aledanno, un motivo ci sarà. Se è per questo anche Retromanno, ma sono pregiudizi faziosi, dai.
Non è un complotto.
Voi ricordate una sola inchiesta durante la giunta Veltroni? Ricordate, per esempio, come è finita quella sui derivati? Rammento io: tutto archiviato.
Lei sarà sfortunato, ma non c’è sua nomina che non incontri un problema, un affaire,
un retroscena da codice penale. Per esempio Riccardo Mancini, il suo braccio destro.
Braccio destro?
Come lo vogliamo chiamare?
Un amico, una persona con la quale ho condiviso una parte del mio impegno politico.
L’ha indicato amministratore delegato di Eur Spa, ed è stato arrestato pochi giorni fa con l’accusa di aver intascato una tangente per l’acquisto di 45 filobus.
Non rinnego quell’amicizia, aspetto come tutti di conoscere gli esiti dell’inchiesta. Ma qual è la mia responsabilità?
Al telefono gli dice: “Ma che c’avete in testa, siete scemi? Uno vi aiuta... nun c’è niente da fa’, siete scemi”.
Quell’intercettazione non ha rilevanza penale, ma dimostra semmai che Mancini faceva le sue scelte in autonomia. Comunque spero che Mancini esca pulito da questa vicenda.
Spera. Quindi non ne è certo.
Me lo auguro.
Mancini ha già ammesso di aver ricevuto 80 mila euro. E si sussurra che la somma lieviterebbe a 500 mila euro.
A quanto ho capito, Mancini ha detto di aver ricevuto 80 mila euro non come tangente.
Qui siamo al peso specifico di una mazzetta.
La cosa più difficile in un’amministrazione come quella di Roma è selezionare le persone e sto pensando a una commissione di saggi che valuti le biografie di ciascuno, una lista trasparente in cui l’errore, il difetto di valutazione o la semplice ignoranza possa essere evitata. Desidero che ogni profilo sia messo on line. Aggiungo però che un sindaco gode di minori filtri difensivi rispetto, per esempio, a un ministro. Arriva di tutto sulla mia scrivania.
È mai stato protagonista di episodi in cui le hanno fatto capire che insomma ci poteva essere in ballo una tangente direttamente per lei?
Eccome. Mi sono trovato di fronte almeno una ventina di volte a situazioni ambigue che potevano nascondere circostanze di questo genere. E di denunce alla polizia, ai carabinieri ne ho fatte.
Aveva promesso di fare di legalità e trasparenza un cardine della sua gestione. L’ex parroco don Ruggero Conti, suo garante per le famiglie in campagna elettorale, condannato a 15 anni per abuso sui minori.
Era uno dei parroci più importanti di Roma. Come facevo a sapere che lui avesse questi problemi?
Franco Panzironi, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio l’aveva mandato all’Ama, Franco Maria Orsi, consigliere comunale Pdl e delegato all’Expo di Shanghai indagato per corruzione.
Lei però non ricorda che i loro guai giudiziari sono avvenuti dopo le nomine, e in ogni caso non sono stati ancora condannati, vedremo come andrà a finire.
Però nel caso di Stefano Andrini, ex amministratore delegato dei servizi ambientali Ama, si sapeva ogni cosa: condannato già nell’89 a 4 anni e mezzo, poi ridotti a tre per il pestaggio di due ragazzi.
Sì, ma non si può giudicare una persona dal suo passato. Le condanne come la detenzione sono anche un processo di riabilitazione. È anche vero che Walter Veltroni assunse Silvia Baraldini, coinvolta nel mondo delle Br.
Allora lei è proprio sfortunato. Aledanno sulla croce.
Lasci stare la croce, proprio oggi (ieri, ndr) che sto per andare a salutare il Papa Francesco che celebrerà la via crucis. Una personalità magnifica, l’ho chiamato il Papa sociale 2.0.
Sindaco, tra qualche settimana si vota. La vedo dura.
Fifty-fifty, dicono i sondaggi. Cinquanta possibilità su cento di farcela.
Berlusconi sembra invaghito di Alfio Marchini.
È un imprenditore come lui e gli starà simpatico, nulla di più. È il classico candidato a prescindere dal suo orientamento politico: sta a destra, a sinistra, altrove? Boh! Conosce Roma? Boh! So che giocava a polo in giro per il mondo.
Se lei perdesse?
A differenza di altri non avrei paracadute. Ignazio Marino è senatore, per esempio. Dorme sonni tranquilli.
Le toccherebbe lavorare.
Da sindaco lavoro venti ore al giorno, ma non avrei difficoltà a fare altro. Il mio conto in banca è sempre in rosso e adesso che mia moglie Isabella Rauti non è più consigliere regionale il tema lavoro in famiglia è molto sentito.
Può scalare le rocce. L’alpinismo è la sua grande passione.
Certo, servizi integrati per la montagna. È un’idea che mi frulla. Ma sono ingegnere, mi piacerebbe fare progettazione. L’urbanistica è la mia passione.
Piani regolatori e municipi. E torniamo sempre lì.
No no, lei è malizioso.
Che fatica fare il sindaco. Incontri tanta gente...
Resti spaventato: e questo chi sarà?
Ti chiedono foto.
Eccome, le foto.
E se fai politica e metti su una corrente ci vogliono soldi.
Anche questo è vero. Bisognerà assolutamente regolamentare questo sistema: io penso che per la mia campagna elettorale...
Almeno un milione di euro.
Non so, stiamo facendo i conti.
Tanti soldi comunque.
Metteremo un tetto massimo: cinquemila euro a contributo.
Bello.
Stiamo iniziando con le cene per la raccolta di fondi. Vorrei fare come Obama.
Obama è fantastico, la sua campagna elettorale è stata stellare, ricchissima.
Nel senso di mandare una comunicazione personalizzata a ogni categoria. Pensiamo ai pensionati. Gli ha scritto: guarda che intendo difendere i tuoi diritti. Mi dai 15 dollari?