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 2013  marzo 31 Domenica calendario

VADO A VIVERE IN COMUNTA’ IN NOME DI MADRE NATURA

A Monestevole, in Umbria, la vita scorre lenta. Animali, persone, cose: tutto è in sintonia. Unica auto una Chevrolet Volt. Ibrida, ovviamente. Monestevole sembra un agriturismo, ma è molto di più. Qui è nata l’ultima comunità targata «Tribewanted».

Antico borgo del XV secolo a due passi da Perugia, restaurato con gusto da Alessio Giottoli e Valeria Cancian, dal primo giorno di primavera 2013 questo angolo di paradiso è diventato un villaggio interamente sostenibile. «Misuriamo la sostenibilità in base a tre parametri: ambientale, sociale ed economico», spiega con entusiasmo Filippo Bozotti, fondatore, insieme a Ben Keene, di «Tribewanted». Ciò significa energia rinnovabile, riscaldamento a biomassa, permacultura, bio-edilizia, fitodepurazione per il riciclo delle acque. Ma anche posti di lavoro e sviluppo delle tradizioni. Ecoturismo e prodotti bio, invece, garantiscono l’indipendenza finanziaria (i soggiorni sono all’insegna del «low cost»: poco più di 300 euro a settimana).

«Tribewanted» promuove villaggi sostenibili dal 2006. Prima di Monestevole, Vorovoro, nelle isole Fiji, e John Obey, in Sierra Leone. «Siamo nati come community online – racconta Bozotti -. Poi, sul modello del “crowd funding” (gruppo di persone che utilizza il proprio denaro per un obiettivo comune, ndr) abbiamo dato vita a comunità reali». Ogniiscritto al sito web versa infatti 10 sterline al mese (circa 12 euro) per un anno. Il credito acquisito potrà essere utilizzato come acconto per soggiornare nelle comunità sostenibili. Mille iscritti significano un nuovo villaggio.

Le location? Tutto democratico: si decide con una votazione online. L’obiettivo, per ora, è arrivare a 10. I ricavi (già 1,5 milioni di euro ) vengono reinvestiti sul territorio.

«Con Monestevole vogliamo dimostrare che anche in un Paese industrializzato come l’Italia si può vivere a impatto zero», dice ancora il giovane imprenditore, laureato in finanza alla Boston University e ora stabile nelle campagne dell’Umbria. Secondo il rapporto Wwf Living Planet, nel 2008 gli esseri umani hanno usato l’equivalente di 1,5 pianeti in termini di risorse naturali. «Non si può crescere per sempre – incalza Bozotti –. Abbiamo poco tempo per comprendere che un modo di vivere usa e getta non funziona più. Bisogna iniziare a pensare in maniera ciclica. La natura, d’altronde, funziona in questo modo. Altrimenti sarà il collasso».

Nell’antico borgo dell’Umbria, intanto, ognuno fa la sua parte. Ogni giorno, su un lavagnetta, si assegnano i compiti. Tutti sanno fare tutto. E si ruota. Brad e Giovanni, di solito, si occupano dei lavori manuali: costruire staccionate, curare gli orti, dare da mangiare agli animali. Andrea preferisce aiutare in cucina e, dalla mattina alla sera, non si ferma un attimo. Ma ai fornelli si fa a turno. Ognuno ha la sua specialità. Ed è difficile eleggere il migliore.

Poi c’è Laura, accanita sostenitrice della Fiorentina, che dà una mano a mettere in ordine. In ogni caso tutto avviene in comunità. Nel tempo libero si fanno passeggiate a piedi oppure a cavallo, si ascolta musica (la sala prove è grande quanto una parrocchia) o si gioca a briscola. Ogni cosa, a Monestevole, sembra al posto giusto. Ovunque si respira energia.

La sera, infine, ci si ritrova nell’ampio salone, che poi è anche la stanza in cui si mangia, si chiacchiera intorno al fuoco e si consulta rapidamente la email. Sì, perché a Monestevole la tecnologia è ben accetta. L’importante è che sia ecosostenibile.

L’ IDEATORE: "UN NUOVO MODELLO DI BENESSERE CHE RIVOLUZIONA ECONOMIA E TECNOLOGIA" -
Cita Robert Kennedy e Jeffrey Sachs. Conosce tre lingue e ha in tasca una laurea in finanza alla Boston University. Filippo Bozotti, 32 anni, non è certo uno di quelli che Padoa Schioppa definirebbe bamboccione. Lui si descrive come un «sognatore concreto». Da sempre col pallino per l’imprenditoria, dopo aver studiato fra Svizzera, Francia e Usa, ha deciso di tornare in Italia. Ora la sua vita è a Monestevole, in Umbria, dove, grazie a «Tribewanted» (fondata nel 2006 con Ben Keene), ha sviluppato la sua ultima comunità sostenibile.

Di che cosa si tratta? E come funziona «Tribewanted»?

«Tribewanted è una community online che sviluppa comunità ecosostenibili off line, nel mondo reale. L’idea è promuovere l’ecoturismo. Abbiamo lavorato alle isole Fiji, in Sierra Leone e in Umbria. Misuriamo la sostenibilità in base a tre parametri: ambientale, sociale ed economico».

Perché «Tribewanted»?

«Il nome deriva da una email: a tribe is wanted. Tutto è iniziato da 5 mila persone che hanno versato 120 sterline a testa per sviluppare una comunità sostenibile sull’isola di Vorovoro, alle Fiji. Poi il progetto è cresciuto. E ora siamo una tribù».

Come ha conosciuto Ben Keene?

«La prima volta ci siamo incontrati a New York. Eravamo entrambi rientrati dalla Sierra Leone. Io ero stato lì per un documentario di Mtv. E così, tra un bicchiere di vino e l’altro, abbiamo deciso di tornarci per sviluppare una comunità ecosostenibile».

Dopo Fiji e Sierra Leone, Monestevole. Cosa l’ha spinta in Umbria?

«L’ Italia è il mio Paese. Poi, in questa fase di transizione volevo dimostrare che anche qui è possibile investire in realtà ecosostenibili. Perché l’Umbria? E’ il cuore verde della Penisola, dove la tradizione è ancora forte».

«Tribewanted» vuole rivoluzionare anche il turismo?

«L’abbiamo già fatto. Noi siamo l’opposto del turismo di massa. Anziché distruggere ambiente e tradizioni locali, cerchiamo di valorizzarli».

L’economista Jeffrey Sachs sostiene che il benessere non si può misurare solo dall’economia. Cosa ne pensa?

«Sono d’accordissimo. Già Robert Kennedy diceva che il Pil misura tutto eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta. E’ ora che si inizi a pensare non solo in termini di crescita. Un mondo diverso è possibile, anche nelle metropoli. Friburgo ad esempio, è un modello di città ecosostenibile».

Che posizione ha «Tribewanted» nei confronti della tecnologia?

«Credo che la tecnologia sia neutra. Può essere utilizzata in modo positivo, come nel caso delle energie rinnovabili o Internet, ma anche in modo negativo. In ogni caso consiglio sempre: get off line, spegnete il pc e venite a trovarci».
[E. CAP.]