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 2013  marzo 30 Sabato calendario

“PARARE UN RIGORE A BALOTELLI? SONO L’ULTIMO AD ESSERCI RIUSCITO”

Costantino fa il catechista a Reggio Emilia, i bimbi della parrocchia San Luigi Gonzaga lo ascoltano sulla moltiplicazione dei pani ma non gli credono, anzi lo prendono in giro, se racconta il suo, di miracolo: «Ho parato un rigore a Balotelli». Costantino Marini, 24 anni, portiere del Falk (Promozione), esce dal calvario di un crociato rotto in estate. Genitori operai emigrati al Nord, lui è nato a Torre del Greco e cresciuto nelle giovanili della Reggiana. Nel 2006, in granata, con gli Allievi Nazionali, affrontò il Lumezzane di SuperMario. Il rigorista infallibile sbagliò due penalty, poi tirò e segnò il terzo, per l’1-0 finale. «Il bello è che io, sui rigori, sono una frana — sorride Marini —. Ai miei difensori dico: evitate falli in area, perché io non vi prometto niente. Balotelli, invece, è una scommessa sicura. Ma quel giorno calciò il primo fuori e il secondo sulla mia sinistra: non rasoterra, né forte, ma angolato. Feci il solito mezzo passo a destra, poi indovinai il palo giusto. La palla restò lì, un altro balzo e la bloccai».
Non ha fatto carriera, Marini. Terzo portiere alla Reggiana, un assaggio di D al Sant’Antonio Abate, poi categorie minori. Studia Scienze Ambientali a Parma, tifa Napoli, vive con la fidanzata di sempre, Martina, non guida una Ferrari ma una Mitsubishi Colt a gpl, e si mantiene lavorando in piscina o insegnando informatica agli anziani. «Almeno in C potevo arrivare, peccato. Ho un bel ricordo di quegli anni, del mio preparatore Andrea Rossi, dei compagni Nuzzo e Bagnacani. Sono 1 metro e 80, non un gigante, ma dicevano che ho buona tecnica». Ha già cominciato ad allenare. «Ai piccoli spiego che si para con la testa. Perciò io, un signor nessuno, sono l’ultimo ad aver preso un rigore a Balotelli».