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 2013  marzo 30 Sabato calendario

EDMONDO CIRIELLI E IL PRINCIPATO DI SALERNO

I sogni, si sa, se uno non li fa passare, resistono ai capricci del tempo, alle crisi economiche e, adesso lo sappiamo, anche ai cambi di casacca.

Lo dimostra il caso di Edmondo Cirielli, fino a cinque mesi fa presidente della Provincia di Salerno in quota Pdl, oggi deputato di Fratelli d’Italia, davanti agli occhi sempre lo stesso obiettivo: l’istituzione del Principato di Salerno. Una nuova regione, corrispondente all’attuale provincia di Salerno, oggetto di una proposta di legge costituzionale, presentata dal deputato la prima volta il 29 marzo 2011 quando era nel Pdl e riproposta il 15 marzo scorso, il giorno in cui è tornato a Montecitorio per il partito di Meloni e Crosetto. "La battaglia più importante", l’ha definita lui, tenente colonnello in aspettativa, quarantanove anni, quasi venti passati nelle istituzioni, nel cuore il motto dell’Arma - nei secoli fedele. E la fedeltà con cui Cirielli si è votato alla causa è pressoché totale.

Niente lo ha fatto recedere dai suoi propositi. Non il "niet" della Cassazione - per lui "un obbrobrio giuridico" - al referendum, in base alla proposta di legge necessario per istituire la già ribattezzata "ventunesima regione d’Italia". Non il primo posto assegnatogli dall’Istituto Bruno Leoni nella, invero poco lusinghiera, classifica delle proposte di legge più assurde. Non, infine, i venti da spending review che scuotono il Paese e consigliano di sforbiciare Province e Regioni.

Il deputato di Fdi, già gran cerimoniere del premio "salernitani illustri nel mondo", appena ha rimesso piede alla Camera ha rilanciato. Convinto delle peculiarità della sua provincia d’origine, "una realtà omogenea e ben consapevole delle proprie potenzialità - scrive - capace oggi di esprimerle in autonomia, come avvenuto ai tempi delle ingerenze di Carlo Magno".

All’epoca del Sacro romano impero, e ancora più indietro, a quella dei Longobardi e dei Normanni, all’alto Medioevo, Cirielli fa risalire l’origine della forte identità dell’area salernitana, che deve fare regione a sé perché l’attuale assetto della Campania "ancora più in previsione della futura area metropolitana di Napoli - si legge nel testo - si appalesa come inadeguato e inefficiente, in quanto territorialmente sbilanciato".

Mero campanilismo? Secessionismo sudista? Non per Cirielli che lega il proposito di far nascere il Principato alla volontà di "promuovere le esigenze del salernitano nell’economia nazionale ed europea" e consentire alla popolazione scelte autonome per la salvaguardia e lo sviluppo del territorio, lo smaltimento di rifiuti e via così.

Come finirà? Difficile che la proposta diventi legge. Ma Cirielli ci crede e continua la battaglia. Per lui il sogno di risvegliarsi, un giorno, nel Principato di Salerno, resiste.