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 2013  marzo 30 Sabato calendario

IL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI NON HA UGUALI NELL’INTERA EUROPA

La situazione oscena delle carceri è diventata ormai uno stereotipo tutto nostro. Come la pizza e il mandolino, o la dolce vita che purtroppo è finita da un pezzo. Il sovraffollamento degli istituti di pena italiani, con il degrado e i lutti che ne conseguono, viene ormai vissuto non come una indegna anomalia, ma come un tratto minore dell’identità nazionale. Nel migliore dei casi, un problema impossibile da risolvere con il quale si è obbligati a convivere.
L’ultima ricerca della Fondazione dell’Istituto Carlo Cattaneo ha il merito di elencare numeri freschi (sia quelli italiani sia quelli europei risalgono al primo bimestre 2013) e il proposito dichiarato di scuoterci da questa sensazione di ineluttabilità, da questo continuo allargare le braccia quando si parla di carceri. Inutile girarci intorno, i paragoni con il resto del continente sono impietosi. La stragrande maggioranza dei nostri istituti — oltre l’80 per cento — ha più detenuti che posti regolamentari, e sono molti quelli che contano la bellezza di tre detenuti per ogni singolo posto disponibile in base alla capienza consentita. Uno sull’altro. Da Nord a Sud, senza eccezioni, come dimostra la classifica delle criticità, capeggiata da Lamezia Terme, Brescia, Busto Arsizio, Varese e Piazza Armerina.
Ma forse, e ci si vergogna quasi a scriverlo, non è neppure questo il dato più sconfortante. Nel 2006, dopo l’indulto varato dal secondo governo Prodi, l’Italia passò dalla prima all’ultima posizione per livello di sovraffollamento carcerario. In un Paese normale ci sarebbe voluto poco per mantenersi a livelli medi di decenza, o meglio di umanità.
Invece già nel 2009 tornammo a primeggiare tra i peggiori. E non si trattava certo di una mera questione di delinquenza, come sostengono alcuni. Dall’inizio del nuovo secolo Paesi come Francia, Spagna e Inghilterra hanno tassi di detenzione superiori a quelli italiani ma nessun problema di sovraffollamento. Con le sue tabelle e i suoi dati, la ricerca dell’Istituto Cattaneo ci ricorda come il dramma delle carceri sia davvero una delle nostre vergogne peggiori, specchio di una incuria e di un cinismo sempre più dilaganti.
Marco Imarisio