Claudio Marincola, Il Messaggero 30/3/2013, 30 marzo 2013
MASTRANGELI: «PERCHE’ ESPELLERMI?»
Ci era già andato vicino votando Grasso alla presidenza del Senato e rivendicandolo pochi minuti dopo sul suo blog («ho seguito la mia coscienza») . E già allora ci fu chi - a parte Beppe Grillo - parlò di espellere i traditori. Poi è arrivata la «grazia» del capo e sembrava proprio che Marino Mastrangeli, senatore del moVimento 5 Stelle, ex funzionario del ministero dell’Interno, si fosse rimesso in riga. Senonché Mastrangeli, uno che usa il web ma i suoi elettori li incontra prevalentemente nei bar e nelle piazze del Frusinate, ha deciso di accettare l’invito di Barbara D’Urso a Pomeriggio 5 contravvenendo una delle principali regole del moVimento: il divieto di partecipare ai talk show.
Senatore, lei è andato in tv, non ha rispettato il divieto di Grillo. E ora?
«Ora non succede proprio niente».
«I suoi colleghi vorrebbero cacciarla.
«Guardi che non è così».
Di lei hanno detto «è il nostro Scilipoti». Come dire che sarebbe pronto a passare nel gruppo Misto o col partito democratico.
«Non mi risulta. Anche perché non vado da nessuna parte. Ho accettato l’invito della cittadina elettrice Barbara D’Urso per una questione di educazione. Le ricordo che ogni funzionario pubblico ha il dovere in base all’articolo 54 della Costituzione di adempierle alle proprie funzioni con disciplina e onore. È quello che ho fatto».
C’è il precedente di Federica Salsi.
«Ma io non ho mica partecipato a uno di quei talk show insopportabili che sono oggettivamente una distorsione della politica. Se i miei colleghi mi hanno visto in tv sanno cosa voglio dire. Non mi sono seduto in un salotto a battibeccare con gli altri. Ho risposto alle domanda di una cittadina elettrice. Ogni giorno i miei elettori mi invitano a decine di eventi diversi. Quando posso ci vado».
Ne aveva parlato prima con il portavoce Crimi?
«No. Ma perché ogni volta che sposto un piede devo dirlo a Crimi?».
Su Facebook stanno chiedendo la sua testa.
«I troll c’erano anche prima, ci sarà sempre qualcuno contrario a qualcosa».
E se la chiamasse Bruno Vespa?
«Se si trattasse di un’intervista senza altri ospiti nello studio di Porta a Porta non vedo il problema. Anche Vespa è un cittadino elettore come gli altri».