Francesco Grignetti, La Stampa 29/3/2013, 29 marzo 2013
L’ IDV VERSO LA CHIUSURA MA DI PIETRO PROVA A RESISTERE
Si spacca a metà, quel che resta dell’Idv. Il partito di Antonio Di Pietro, già squassato da una scissione poco prima delle elezioni, tramortito dal risultato elettorale della Lista Ingroia, ora litiga anche sul futuro. Da una parte chi insiste nel rianimare il simbolo con il Gabbiano e andare a un congresso anticipato. Dall’altra chi pensa che ormai, con i grillini dilaganti, quella storia è finita e occorra costruire qualcosa di nuovo. Il confronto tra le due anime è deflagrato due giorni fa. Al termine di un drammatico ufficio di presidenza, la maggioranza si è espressa per lo scioglimento del partito e ha annullato l’ipotesi di un congresso straordinario del «vecchio» Idv già in agenda per la fine di giugno. Di Pietro si è astenuto. E c’è stato chi, come il suo fedelissimo Ignazio Messina, un ex deputato, responsabile per l’organizzazione, che ha votato contro.
Antonio Di Pietro, il padre fondatore, non ci sta a cancellare il «suo» Gabbiano. Intanto corrono per le Comunali di Roma: «Mai come in questa occasione - scrive - è importante esserci sia per riaffermare con il nostro gabbiano i valori di sempre, sia per vivere da protagonisti i cambiamenti di questo tempo». Questo è il massimo che concede: «Cambierà il nome del partito, ci saranno regole nuove per la gestione e la scelta dei candidati».
Ma lo scioglimento dell’Idv è dietro l’angolo. «Intendiamo lanciare la “Costituente di una nuova proposta politica” che si realizzerà attraverso l’effettuazione di “Primarie costituenti aperte” da tenersi entro il 12 maggio», scrive il gruppo maggioritario. L’ex capogruppo al Senato, Felice Belisario lo spiega come «un tentativo di non far morire i nostri ideali, ritornando al progetto originario dell’Idv, cioè ai temi della legalità, dei diritti civili, del sostegno alle fasce deboli, facendo ammenda degli errori, senza scivolare nell’estremismo, anzi rientrando nel perimetro del centrosinistra». È con lui un altro ex deputato, Carlo Costantini: «L’Idv non può più essere quella di ieri». Anche Leoluca Orlando invita a un nuovo impegno che «non può trasformarsi in un ennesimo steccato con la celebrazione di un congresso che finirebbe con il riprodurre criticità e difetti».
Quanto a Di Pietro, si ascolti Belisario, l’ex fedelissimo: «E’ ormai consegnato alla storia. Dobbiamo andare oltre l’Idv e anche oltre le nostre storie, la mia e quella di Di Pietro stesso».