Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  marzo 29 Venerdì calendario

DALLA TOLLERANZA ZERO A 43 ANNI DI SCONTI COSÌ FINISCE UNO SCANDALO

ROMA Il neo presidente del Coni Giovanni Malagò lo aveva bollato come “scontificio” prima ancora di essere eletto. Una fama a cui evidentemente il Tnas deve tenere particolarmente: sono arrivati a 520 mesi complessivi gli “sconti” di pena a tesserati condannati nell’ambito dei processi al calcio scommesse degli ultimi dodici mesi dai due gradi di giudizio della Figc. Poco più di 43 anni di squalifiche varie, in maggioranza per illecito sportivo spesso anche reiterato, cancellati con un colpo di spugna: questo il personalissimo contributo, per di più inappellabile, del tribunale di arbitrato sportivo presso il Coni allo scandalo di scommessopoli che prometteva di ridisegnare la geografia del nostro calcio. Un contributo che demolisce i verdetti di primo e secondo grado pronunciati dalle corti endofederali con sentenze diametralmente opposte, e che attenta alla credibilità del lavoro istruttorio e processuale di mesi della federazione con pronunciamenti emessi dopo poche ore appena di camera di consiglio. L’ultimo verdetto ha cancellato mercoledì i 3 anni e mezzo di squalifica al calciatore svincolato Job Iyock, all’epoca dei fatti al Grosseto, raggiungendo il “prestigioso” traguardo dei 520 mesi totali di sconti, grazie anche ad altri annullamenti e riduzioni delle squalifiche. Perché di “saldi” sostanziali che trasformano pene severissime in buffetti hanno beneficiato tanti: 22 soggetti dall’estate scorsa a oggi. Cancellate, di fatto, le responsabilità di quei
giocatori non certo di fama, ma che secondo le sentenze sportive costituivano il sottobosco attraverso cui alterare partite e campionati. Con tanti saluti alla “tolleranza zero”, all’inasprimento delle norme, ai propositi
di pulizia del calcio sventolati dalle istituzioni sportive all’indomani dell’esplosione del bubbone scommesse.
Due arbitri di parte e un presidente: questa la composizione del collegio arbitrale del Tnas per ogni controversia. Gli arbitri vengono scelti tra i 50 esperti – magistrati a riposo, avvocati di stato, professori universitari, magistrati della Corte dei Conti – attentamente selezionati dal Coni. Che però prende le distanze da un organo “indipendente”, assicurando di mettere esclusivamente a disposizione la propria segreteria e le aule al primo piano dello stadio Olimpico per le udienze.
La Figc ha iniziato a sollevare il problema, innervosita dall’evolversi della situazione. Dubbi su utilità e funzionamento di questa struttura li ha manifestati lo stesso presidente Malagò. Se come sembra il Tnas è destinato a chiudere o a rinnovarsi, verrebbe da chiedersi se ci si trovi di fronte ai saldi di fine serie.