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 2013  marzo 29 Venerdì calendario

LA DIETA A ZONA PER ATLETI

Un pranzo con Barry Sears, l’ideatore della dieta a Zona che ha fatto dimagrire milioni di persone, è un viaggio negli abbinamenti tra cibi, un’educazione a vivere sani, come spiega nel suo ultimo libro «La zona del futuro», scritto con Daniela Morandi (Sperling & Kupfer). Una dieta che hanno seguito moltissimi atleti, a cominciare da Francesco Totti. E poi Del Piero, Chiellini, Mancini, Balotelli, Alonso, Elisa Di Francisca, Lara Gut e tanti altri.
Che cosa ci vuole per mangiare con la dieta a Zona?
«Occhio, mano e orologio».
Ci spieghi.
«Un piatto va diviso in tre sezioni: un terzo con proteine, come carni bianche o pesce o albume d’uovo; due terzi con carboidrati colorati, quindi frutta e verdura in grande quantità. Il tutto va condito con olio extravergine di oliva».
Mano perché?
«Il terzo di proteine nel piatto è una porzione grande come il nostro palmo. E orologio perché se mangiamo così non abbiamo fame per cinque ore».
I carboidrati colorati si possono sostituire con un pò di pasta?
«Qualche volta e soltanto se è poca. In questa dieta bisogna evitare il bianco, ossia riso, pasta, pane e patate».
Su quale principio si basa?
«Stabilizza i livelli di zucchero nel sangue, l’insulina rimane in equilibrio, per cui è una dieta ottima per gli atleti. Diventano più consapevoli, concentrati, diminuisce la possibilità di errore perché non diminuisce lo zucchero nel sangue».
Un bicchiere di vino ci può stare?
«L’alcool è un super carboidrato, ma un bicchiere di rosso va bene, magari per uno spuntino con formaggio, che ha una fonte proteica».
Qualche bell’accoppiamento di cibi?
«Omelette di albume con verdure alla griglia oppure filetto di salmone alla griglia con erbe aromatiche e verdure».
Che cosa evitare?
«Gli olii di semi vegetali che arrivano dall’America, i prodotti poco costosi più diffusi, i cibi troppo lavorati. E’ sempre meglio mangiare a casa, ma non sempre c’è il tempo per cucinare».
Atleti che hanno aderito alla sua dieta?
«So che Mancini l’ha fatta conoscere a Tevez e ne ha tratto subito giovamento. Anche LeBron James l’ha adottata, tra l’altro lo chiamano Maqui perché usa sempre il nostro integratore. E ho saputo che i nazionali argentini si ispireranno alla nostra dieta alla prossima Olimpiade. Fa piacere. Il cibo è il nostro farmaco più potente».