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 2013  marzo 28 Giovedì calendario

TUTTO QUELLO CHE NESSUNO VI AVEVA RACCONTATO SUL SANTONE DI GRILLO

Segnatevi questa data: 14 agosto 2054. Secondo un video sul futuro della politica, che circola in rete, quel giorno s’instaurerà un nuovo ordine mondiale e il governo del pianeta, denominato Gaia, verrà eletto attraverso internet: spariranno partiti, ideologie e religioni e l’uomo sarà il solo padrone del suo destino. Questa è la visione di Gianroberto Casaleggio, diploma di perito informatico e studi in fisica, il guru del web che ha ideato il Movimento 5 stelle insieme con Beppe Grillo. È lui a essersi intrufolato con queste strane idee nel camerino del comico nel 2005 e ad avergli iniettato una buona dose del suo immaginario, fatto di esoterismo, scienza e fantascienza. Per gli esegeti del Casaleggio-pensiero (lui preferisce non spiegare) la data 2054 è la stessa in cui è ambientato il libro Minority report di Philip K. Dick (da cui è stato tratto l’omonimo film di Steven Spielberg), uno dei suoi autori preferiti. Ma in pochi hanno notato che secondo l’ideologo di Grillo la nuova era inizierà esattamente nel centenario della sua nascita, il 14 agosto 1954. Sorge il dubbio: Casaleggio è un genio visionario o soltanto un ex smanettone da pc che ama circondarsi di un’aura di mistero? Di certo Grillo sembra dargli molto credito: sui palchi dei comizi lo osserva adorante, lo legittima nei suoi interventi sul web quando deve sottolineare chi comandi e le uniche espulsioni dal M5s sono state quelle contro quelli che avevano osato mettere in discussione il cofondatore.
Ma chi è davvero l’uomo che, secondo molti, con i suoi consigli a Grillo e la sua intransigenza sta chiudendo in un angolo il M5s? Cinquantanove anni, figlio di un autista di Montiglio Monferrato (Asti) emigrato negli anni 50 a Milano, Casaleggio non è certo uomo da ribalta. Nel bar sotto la sua dimora meneghina, in zona Fiera, lo conoscono in pochi: un agente immobiliare ricorda di averlo incontrato sulla metropolitana. Tra i suoi ex colleghi della Olivetti di Ivrea i ricordi sono altrettanto sfumati: «Probabilmente perché in azienda non ha lasciato il segno» ipotizza Renzo Galletto, oggi sindaco di Montalto Dora (Torino), paese dove Casaleggio ha vissuto per molti anni. Il suo tutor degli esordi, Luciano Lussu, è più generoso: «Nei primi anni 80 era un consulente molto bravo, anche se non il migliore: lavorava per la Logica general system di Milano e si occupava di software».
Da allora quel collaboratore ha fatto molta strada: dalla fine degli anni 90 sino al 2003 ha guidato la Webegg, azienda di consulenza internettiana controllata dalla Olivetti e poi passata alla Telecom. A quei tempi, dicono i suoi detrattori, il manager Casaleggio sarebbe stato un bersaglio perfetto per gli sberleffi di Grillo: investimenti fuori portata, piani di sviluppo assai originali, viaggi gratis e tornei di calcio per i dipendenti mentre il business non decollava. Tanto che a fine 2002, alla vigilia del suo addio, l’azienda registrava un passivo di oltre 15 milioni.
Il resto è storia nota: nel 2004 Gianroberto si mette in proprio con la Casaleggio associati e un anno dopo inizia l’avventura con Grillo. Senza, però, modificare mai il suo stile di vita: è una specie di monaco guerriero del web che si circonda solo di persone con la sua stessa indefettibile fiducia nella tecnologia. Quasi una piccola setta adoratrice dei bit, con scarso interesse per il denaro, se è vero che nel 2011 i cinque amministratori della sua società si sono spartiti complessivamente appena 140 mila euro di compensi.
LA FAMIGLIA Di questa piccola comunità hanno sempre fatto parte le sue donne, a partire dall’ex moglie inglese Elizabeth Clare Birks, sposata a 20 anni e conosciuta all’Olivetti di Ivrea (dove lei traduceva manuali tecnici) ai tempi gloriosi dell’ingegner Adriano: l’unico imprenditore italiano portato a modello di capitalista illuminato da Grillo durante il suo Tsunami tour, con tanto di visita e panegirico sullo sfondo di quel che resta della fabbrica. Da circa 20 anni @elizabmoon, questo il nickname su Twitter di Birks, è tornata a vivere in Gran Bretagna, dopo avere dato a Casaleggio il primogenito Davide, classe 1976, e avere diviso con lui per un decennio un ordinario appartamento di una palazzina costruita in mezzo ai campi. Quattro lustri di lontananza devono essere stati un ottimo balsamo se, in rete, Elizabeth è diventata una fan assai combattiva del M5s, tale e quale la ex moglie di Grillo.
È un’esperta informatica e si occupa di contenuti web anche l’attuale compagna di Gianroberto, la biondissima Elena Sabina Del Monego: origini venete e natali milanesi, 47 anni, nel tempo libero dipinge e scrive favole. La coppia non stuzzica gli amanti del gossip grazie a una sobrietà al limite della frugalità. Infatti Casaleggio e signora, assieme al piccolo Francesco (il secondogenito di Gianroberto), vivono in affitto in un anonimo palazzo di proprietà di un ente religioso, 100 e rotti metri quadrati a 15 mila euro l’anno, con vicini di casa di tutte le razze, compreso un gruppo di albanesi ammassati in una piccola mansarda senza riscaldamento. Del Monego rassetta personalmente la casa: è facile notarla alla finestra mentre sbatte tappeti e scope o torna dalla spesa con le sporte. Si concede un solo piccolo lusso: la mattina accompagna il figlio in taxi a un prestigioso istituto cattolico, con retta da 500 euro al mese.
TRA RELIGIONE E ILLUMINATI Domicilio e scuola del figlio potrebbero far pensare a un Casaleggio timorato di Dio. Eppure a Settimo Vittone, il paese vicino a Ivrea che ha eletto a buen retiro, don Angelo, il parroco, non ricorda di averlo mai visto a messa e a Panorama dice: «Non penso che sia credente».
In effetti la profezia di Casaleggio di un futuro senza religioni in cui «l’uomo è Dio» fa immaginare un approccio umanistico, sebbene qualcuno in rete individui nelle sue teorie chiari riferimenti massonici o esoterici. Insinuazioni che non sembrano convincere uno dei massimi esperti nazionali di logge, Giuliano Di Bernardo, già gran maestro del Grande Oriente d’Italia e fondatore della Gran loggia regolare: «Non mi risulta che Casaleggio sia massone» dice «la sua ideologia è sicuramente più vicina a quella degli illuminati di Baviera e all’accademia che io ho risvegliato in Italia nel 2002. Qual è la differenza? I massoni vogliono migliorare il mondo così com’è, gli illuminati puntano a ripensarlo rispetto alle future condizioni; in più gli illuminati considerano la democrazia una forma di degenerazione del potere che va superata come hanno già postulato Platone e Aristotele. Il credo contenuto nel video della Casaleggio associati va proprio in questa direzione». Di Bernardo sottolinea il comune sentire che lo lega al guru grillino: «La visione di Casaleggio in Gaia e la mia nel libro La conoscenza umana (Marsilio) sono molto simili: entrambi riteniamo che nel futuro dell’umanità scompariranno le differenziazioni ideologiche, religiose e politiche. Per me a governare sarà una comunione di illuminati, presieduta dal “tiranno illuminato”, per Casaleggio a condurre l’umanità sarà la rete, probabilmente controllata dal tiranno illuminato. Un concetto che, però, Casaleggio non ha ancora esplicitato».
Il gran maestro sembra avere le idee chiare sul movimento: «Beppe Grillo si rivolge alle masse; Casaleggio, invece, con il suo messaggio parla a un’élite. Io non votavo da 15 anni, ma sono tornato a farlo e ho dato la mia preferenza al Movimento 5 stelle. E molte delle persone che conosco e che condividono la mia visione del mondo hanno fatto lo stesso. L’importante è che Casaleggio non si faccia corrompere, che non accetti il compromesso con le altre forze politiche. Il rinnovamento deve essere radicale».
IL NETWORK Quali sono i collegamenti internazionali di Casaleggio? «Ha certamente il sostegno di ambienti del mondo angloamericano, come mi hanno confermato alcuni referenti statunitensi. Illuminati? Persone a loro vicine» conclude Di Bernardo. Negli anni scorsi lo stesso Beppe Grillo, attraverso un monsignore ligure residente in Vaticano, è entrato in contatto con il segretario dell’Accademia degli illuminati d’Italia, un giovane lobbista romano, per provare a introdurre anche nello Stato pontificio le energie rinnovabili. L’ex comico ha poi messo in contatto il suo amico e il manager illuminato: nell’ufficio milanese di Casaleggio i due hanno affrontato il tema del cosiddetto nuovo paradigma o «dottrina segreta», i cui video di presentazione si trovano su Youtube. Si tratta di una filosofia che annuncia un nuovo ordine e discetta di campi elettromagnetici e incontri ravvicinati del terzo tipo. «In quel periodo Casaleggio era alla ricerca di contatti internazionali» riferisce a Panorama il lobbista illuminato.
Non è noto se Casaleggio creda, oltre che nella rete, pure negli ufo, anche se un suo stretto collaboratore intervistato da Panorama ha riconosciuto su un raccoglitore nell’ufficio di Gianroberto uno strano simbolo, il cosiddetto compasso di Enoch. Il libro di Enoch è un testo biblico apocrifo in cui si racconta di un’umanità originata da esseri extraterrestri. Idee che possono apparire stravaganti, ma di cui Grillo sembra essere a conoscenza, tanto da elencare in una prefazione il pantheon culturale dell’amico. Dove non mancano nomi dall’indubbio peso esoterico, come il mistico armeno Georges Ivanovic ˇ Gurdjieff o lo scrittore e gran maestro Rudyard Kipling, autore del racconto di formazione massonica L’uomo che volle farsi re. Un olimpo in cui c’è spazio pure per personaggi più contemporanei. Per esempio una delle mascotte della Webegg, Max Netroom, è sin dal nome un tributo a Max Headroom, protagonista di una serie televisiva fantasy degli anni 80, icona dei cyberpunk e del movimento hacker. Il mondo di Headroom è un futuro prossimo in cui l’umanità è guidata da network televisivi perpetui e i leader vengono selezionati dallo share. Visione che anticipa quella di Gaia. Una galleria di citazioni e maestri anche molto distanti tra loro, che a prima vista potrebbero tradire un pensiero un po’ confuso.
I critici rinfacciano a Casaleggio anche rapporti troppo stretti con le lobby d’oltreoceano. Che troverebbero conferma nella recente apertura di credito ai cinquestelle da parte dell’ambasciatore americano a Roma, David Thorne, e della banca d’affari a stelle e strisce Goldman Sachs. I più maliziosi hanno contestato all’ideologo grillino anche l’amicizia e i business con il giornalista di origini ebraiche Enrico Sassoon, che sarebbe imparentato con i Rothschild e persino con la corona inglese: ingredienti sufficienti per far immaginare a taluni un intrigo planetario dietro l’exploit elettorale grillino. È anche per sfuggire a «queste farneticanti teorie del complotto» che il 23 settembre scorso Sassoon ha abbandonato l’azienda, lasciandola nelle mani di Casaleggio e di suo figlio Davide, soci di maggioranza con il 57 per cento complessivo, e dei due manager Luca Eleuteri e Mario Bucchich, anche lui fuoriuscito da Webegg.
Il teorema di una regia internazionale con base a Washington è ovviamente un’esagerazione. Anche se è lo stesso Casaleggio a raccontare in un’intervista del 2005 che il sito di Grillo prendeva spunto dalla piattaforma digitale utilizzata dal politico Usa Howard Dean (vedere l’intervista a sinistra) e che doveva far vendere i dvd del comico. In realtà alla fine è servita a portare 162 parlamentari a Roma. Ma la dottrina grillina era già presente in un’altra vecchia idea di Casaleggio, i 12 comandamenti della Webegg, dove si predicavano «assenza di competitività interna» e «trasparenza».
Armi segrete che alle elezioni comunali di Settimo Vittone del 2004, però, Casaleggio, candidato con una lista civica capitanata da un politico calabrese di Forza Italia, non deve avere utilizzato, visto il risultato assai deludente: Casaleggio prese sei voti e il suo schieramento arrivò terzo su tre contendenti. Una débâcle vendicata dal risultato delle ultime elezioni, quando il M5s a Settimo Vittone ha superato il 25 per cento dei voti e si è affermato come primo partito.
Eppure in paese non tutti amano quel sessantenne con la faccia da ragazzo ingrigito. E lui non fa nulla per piacere a tutti. In giro si vede raramente e di solito a bordo della sua vecchia Volvo rossa del 2000: un’auto non proprio ecologica, con una marmitta di tipo Euro 2, acquistata di seconda mano nel 2003 da un noleggiatore per 17 mila euro. La sua villetta bianca, comprata nel 1999 con terreni annessi e un piccolo bosco di castagni, è protetta da divieti di ogni tipo. Per anni il cofondatore del M5s è stato in conflitto con un vicino per l’uso di una mulattiera, tanto da ricorrere alle carte bollate, e il clima nel circondario non si è certo rasserenato quando Gianroberto ha acquistato un vecchio rudere a un’asta giudiziaria, portandolo via proprio a quel vicino caduto in difficoltà.
DAVIDE, IL BRACCIO DESTRO Nella zona è senza dubbio più benvoluto Davide Casaleggio, primogenito e socio di Gianroberto. Laureato in economia, è un aitante trentaseienne esperto di ecommerce, ma soprattutto è l’uomo che gestisce il gioiello di famiglia: il blog di Beppe Grillo. Vive con la compagna Paola Gianotti a Villa Garda, ottocentesca dimora eporediese, fortunata eredità della madre di lei. Davide e Paola sono due ipersportivi, fanno triathlon e immersioni, sono gli animatori dell’associazione Futura sub di Ivrea. Panorama ha incontrato Davide (all’anagrafe anche Federico Dante) lunedì 25 marzo in occasione della presentazione della prossima sfida di Paola, che punta a entrare nel Guinness dei primati percorrendo in bici 30 mila chilometri intorno al mondo in 145 giorni. I due hanno scalato l’Aconcagua e il Kilimangiaro e hanno costeggiato la Groenlandia in kayak.
Mentre il padre semina i paparazzi su un taxi e un’altra auto con a bordo una collaboratrice gli fa da scudo, Davide accetta il confronto con i cronisti: «Leggo articoli fantascientifici, mi sembra che i giornalisti siano davvero poco informati». La domanda che lo indispettisce di più è quella sui guadagni del sito, collegati al numero di visitatori: «Ho visto sui giornali cifre totalmente campate per aria. Chissà perché sono convinti che guadagniamo così tanto» si interroga, anche se preferisce non fornire i numeri esatti. È adirato con il fondatore della Repubblica Eugenio Scalfari, che ha raccontato in un editoriale la storia di un incontro surreale tra una sua fonte e Gianroberto Casaleggio: «Scalfari pensa di avere un amico immaginario» ironizza Casaleggio jr.
Carte alla mano, Panorama prova a chiedergli conto dei bilanci in caduta libera degli ultimi anni, contestando la fama di profeta della new economy del padre: «Questo è un vostro pensiero». In realtà i dati dicono che l’esercizio 2011 si è chiuso con un fatturato di 1,4 milioni di euro, in calo del 16,1 per cento rispetto al 2010. Tanto da costringere i soci a ripianare un rosso di 57.807 euro attingendo ai dividendi incassati l’anno prima. «Scrivete quello che vedete con i vostri occhi» si limita a consigliare Davide. Quel che si vede è un’azienda che dal 2006 a oggi ha dimezzato i ricavi, senza essere riuscita a tagliare i costi operativi. Sta subendo la crisi come se fosse una piccola impresa tradizionale e non l’emblema del web 2.0. Forse nel 2054 i conti andranno meglio.