Francesca Schianchi, La Stampa 28/3/2013, 28 marzo 2013
IL NUOVO RUOLO DI SANTANCHE’: "NON SARO’ FALCO NE’ PICCIONE..."
«Vanno avanti le donne!», esordisce soddisfatta Daniela Santanchè. Ieri Berlusconi l’ha nominata responsabile del settore organizzazione del Pdl. Ai vertici del partito: succede in quel ruolo al vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, e prima ancora ad altri big come Claudio Scajola. Tutti, rigorosamente, uomini. «Le faccio notare che è la prima volta che un partito affida questo ruolo così importante a una donna. Anche da questo punto di vista Berlusconi dimostra di non aver niente da imparare da nessuno».
Proprio ieri una sua collega, Nunzia De Girolamo, si lamentava dello scarso peso delle donne nel partito.
«Solo questa settimana Mariastella Gelmini è diventata vicecapogruppo vicario, Mara Carfagna portavoce del gruppo e ora io responsabile organizzativo. Non si può dire che le donne non vengano valorizzate».
Dovrà occuparsi dell’organizzazione del partito…
«Sono contenta che il presidente Berlusconi e il segretario Alfano mi abbiano dimostrato questa fiducia, lo considero un grande attestato di stima, e l’unica cosa che non voglio fare è deluderli. Dimostrerò che quando le donne lavorano con passione e tenacia, i risultati arrivano».
Senta, ma visto che lei è considerata un falco…
«Più che essere un falco ho la certezza che non voglio essere un piccione…».
Diciamo che è una persona molto diretta. In un ruolo così importante, andrà d’accordo con tutto il partito?
«Sono molto dialogante, amo lavorare in squadra e farne parte. Se non sarò d’accordo su qualcosa lo dirò: non ai giornali né nei corridoi, ma nelle riunioni. Ma non sono certo spigolosa quando si tratta di portare avanti un progetto, un’idea».
Ma dica un po’: le toccherà organizzare anche la campagna elettorale?...
«Da italiana mi piacerebbe che presto la mia nazione avesse un governo. Se però chi in campagna elettorale ha sempre detto che anche con il 51% si sarebbe comportato come con il 49, ora decidesse di fare l’asso pigliatutto, beh, allora saremmo pronti a fare opposizione in Aula e nelle piazze».