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 2013  marzo 28 Giovedì calendario

DE VITO, LO «STELLATO» CHE MIRA AL COLPACCIO IN CAMPIDOGLIO —

«Noi favoriti al ballottaggio? Ci contiamo... Stiamo lavorando per questo». Marcello De Vito, 38 anni, avvocato amministrativista, è il candidato a sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle. E, a due mesi dalle elezioni del 26 maggio, non si nasconde. Del resto, è quello che pensano in molti: che, tra le liti del Pd e i guai giudiziari degli uomini di Gianni Alemanno, Grillo possa fare il «colpo grosso». E piazzare, dopo Parma, anche al Campidoglio un «sindaco/cittadino». I «grillini» non sembrano spaventati: «Mi sento pronto. Roma è complessa, ma abbiamo un’ottima squadra di professionisti. E poi, peggio di quelli che ci hanno preceduto non possiamo fare». Si riferisce al Pdl o al centrosinistra? «A tutti e due. Basta vedere a che punto è arrivato il debito del Comune: 13,07 miliardi di euro, con il buco nero dei derivati». Contratti sottoscritti sotto la giunta Veltroni, oggetto di inchiesta da parte della Corte dei Conti: «Ma ci sono aspetti ancora da chiarire: secondo il commissario al debito su 9 contratti, 6 sono stati "definiti"». Che altro? «Ripubblicizzazione dei servizi pubblici, stop alle Parentopoli in Atac e Ama, basta con le varianti al Piano regolatore fatte solo per assecondare l’interesse dei grandi costruttori». De Vito dice di «non aver mai fatto politica prima» e di essersi avvicinato a Grillo «quando Napolitano, il 25 aprile, parlò di politica e antipolitica, un’affermazione grave». Ma, dai 18 anni in poi, per chi ha votato? «Mi avvalgo dell’art. 48 della Costituzione: il voto è segreto...». Vale anche per il calcio? «Quello lo posso dire: sono romanista». E anche lui, come l’indipendente Alfio Marchini, sogna «l’endorsement di Francesco Totti». L’altro cavallo di battaglia è la riduzione dei costi della politica: «Ho una Peugeot 308, guadagno 3 mila euro al mese, mi sposto coi mezzi pubblici. Se divento sindaco la mia vita non cambierà: niente auto blu, anche allo stadio pagherò il biglietto». De Vito ha una compagna e una figlia, Vittoria, di sei anni: «Mi ha chiesto che vuol dire fare il sindaco. Le ho spiegato che è un signore che rimette a posto le scuole, le strade». E lei? «Mi ha guardato: "Un po’ come la maestra"».
Ernesto Menicucci