D. Car., Il Messaggero 28/3/2013, 28 marzo 2013
CRISI, AUMENTANO I SUICIDI
Aumento dei suicidi e dei problemi mentali, ritorno di malattie che erano scomparse dall’Europa, incremento dei casi di Aids: la crisi sta avendo un grave impatto sulla salute dei cittadini europei, secondo una ricerca della rivista medica Lancet, che mette sotto accusa la politica di austerità dell’Unione Europea. I tagli ai bilanci nazionali «non hanno risolto i problemi economici e hanno creato grandi problemi sanitari», ha spiegato Martin McKee della London School of Hygiene, coordinatore della ricerca. «Non è solo la disoccupazione a peggiorare la salute, ma anche la mancanza di un sistema di welfare».
Dal 2007 il numero dei suicidi di persone di meno di 65 anni è cresciuto nella Ue in media del 20%, invertendo la tendenza degli anni precedenti. L’impatto è particolarmente drammatico in Grecia, dove il Ministero della Salute ha calcolato un balzo del 40% dei suicidi tra il gennaio e maggio del 2011, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nemmeno l’Italia è immune: dai 2828 casi del 2008 si è passati ai 3028 casi del 2010. A causa della disoccupazione e della riduzione dei salari, in Spagna, Portogallo e Grecia si sono moltiplicate le malattie mentali, in particolare i casi di depressione.
La crisi greca è considerata un «laboratorio» sugli effetti dei tagli: negli ultimi anni si è registrato un forte aumento dei casi di Aids a causa dell’interruzione dei programmi di scambio di siringhe, mentre sono ricomparse malattie come la malaria, il virus del Nilo occidentale e la dengue per lo stop alle disinfestazioni contro le zanzare. Ma, per i ritardi nella pubblicazione delle statistiche ufficiali, «le esatte dimensioni delle conseguenze» della crisi economica sulla salute degli europei «diventeranno chiare solo nei prossimi anni», avvertono i ricercatori.