Mario Iannaccone, Avvenire 28/3/2013, 28 marzo 2013
LA MORTE IN CROCE DI CRISTO? AVVENNE IL 3 APRILE DELL’ANNO 33
Le Chiese dei primi secoli dovettero trovare una comune data che potesse ricordare la Resurrezione di Cristo. Era un problema non facile, considerando che le diverse comunità cristiane sparse nel mondo antico usavano calendari e sistemi di computo del tempo molto differenti. Basti pensare al calendario lunare degli Ebrei e a quello solare dei Romani. A quali date, ad esempio, corrispondevano nel calendario giuliano il 14 del mese di Nisan, quando Gesù morì, e il 16, quando resuscitò? Numerose diatribe e discussioni si accesero. Nella prima metà del VI secolo il monaco Dionigi il Piccolo (che visse a Roma), nel cercare una data comune per tutte le Chiese ricalcolò gli anni che lo separavano da quella Pasqua del 14 Nisan dell’età di Tiberio.
Stabilì come punto di partenza l’incarnazione di Cristo piuttosto che l’inizio dell’impero di Diocleziano (come si usava). Da lì originò quel ricalcolo del tempo che ancora oggi resiste: l’Era Volgare, la storia ’dopo Cristo’. Nel tempo ci sono state varie contestazioni, più o meno serie, spesso fondate sugli argomenti di Giuseppe Flavio, che hanno attribuito a Dionigi un errore di calcolo dai 3 ai 7 anni.
Tornando sulla questione con l’ausilio di un notevole armamentario storicofilologico ma anche di dati scientifici elaborati da un dipartimento dell’U. S. Naval Observatory, che fissa il plenilunio del 14 Nisan al pomeriggio del 3 aprile del 33 d.C. (calendario giuliano), lo storico della Chiesa Giorgio Fedalto riprende l’intera questione in Da Pasqua il tempo nuovo. Questioni di cronologia-ebraico cristiana (Mazziana, pagine 128, euro 14). Spiegando, in un testo tanto conciso quanto ricco, il funzionamento dei diversi calendari e la questione delle cronologie, rapportate ai nuovi dati scientifici, Fedalto corrobora la verità delle date stabilite da Dionigi e il quadro presentato nei Sinottici; riprende tutta la questione riguardante l’oscillazione fra Pasqua ebraica e Pasqua cristiana, banchetto pasquale, lunazione e testi degli evangelisti e di Paolo. Nella trattazione vengono considerati anche i diversi metodi per calcolare la data pasquale: il computo di Alessandria, il computo di Roma, la cronologia di Giuseppe Flavio (e i suoi errori), la cronologia di Erode e finalmente il metodo usato da Dionigi il Piccolo, spiegato con dettagliata chiarezza.
Alla data della Pasqua viene collegata ovviamente anche quella della nascita del Messia. Che – esaminando testi, scritture, discussioni di astronomi sull’arrivo di una ’stella brillante’ sotto Tiberio – si conferma avvenuta il 25 dicembre dell’anno «uno». Il testo è arricchito da un’utilissima appendice formata da tavole che raffrontano la cronologia olimpica, la cronologia ab Urbe condita , la datazione corrente e quella di Dionigi. Essa, a questo punto, appare esattamente quella indicata dai testi sinottici e dalla tradizione della Chiesa, tanto per la Pasqua avvenuta nel pomeriggio del 14 Nisan (3 aprile dell’anno 33) quanto per il Natale. Proprio com’è secondo le Scritture.