Francesco Grignetti, La Stampa 27/3/2013, 27 marzo 2013
LA RABBIA DELLA MOGLIE DI GIRONE "DOVEVA RIPORTARCELI LUI"
Vania Girone, moglie di Salvatore, il marò sbattuto in India, ieri ha voluto fortissimamente esserci. Era in tribuna alla Camera, attorniata dall’affetto di tanti militari in divisa, occhi ardenti e fazzolettone del battaglione San Marco al collo. Ha ascoltato tutti gli interventi con Franca Latorre, sorella di Massimiliano. Finché, affrante dai ghirigori della politica, non ce l’hanno fatta più. Hanno urlato. «Riportateli subito a casa!».
Signora Girone, allora, che ne pensa?
«Chiedo a tutti unione politica per garantire il ritorno a casa di Salvatore e Massimiliano, come ha scritto nella sua mail».
L’unità d’intenti tra i politici non s’è vista.
«Questi aspetti non so valutarli. Nemmeno mi interessano troppo. Mi interessa il risultato. Ho due figli a casa che aspettano il padre. Latorre ne ha quattro. Qualcuno ci pensa?».
Il ministro Terzi ha detto che non ha condiviso la decisione di rispedire Salvatore e Massimiliano in India e perciò si dimette. Lei se lo aspettava?
«Io, anzi noi, perché ora parlo anche a nome dei Latorre, lo chiediamo ufficialmente: Terzi non si deve dimettere. Deve collaborare con i ministri della Difesa e della Giustizia, tutti gli organi che il 21 marzo hanno deciso che i nostri cari tornassero indietro. Si devono assumere le loro responsabilità e fare in modo che Massimiliano e Salvatore tornino a casa». «E senza i-gno-minia», scandisce Franca Latorre, la sorella di Massimiliano.
Volete che Terzi resti al suo posto?
«Sì. Non è il momento di dividersi o di sottrarsi, ma di combattere e di vincere. Nessuno deve dimenticare che Massimiliano e Salvatore sono due soldati che hanno obbedito a un ordine del governo. Hanno rispettato il loro giuramento e stanno onorando la Patria, rispettando per due volte degli ordini molto difficili. E aggiungo che troppo spesso qualcuno dimentica che i nostri cari sono innocenti fino a prova contraria. È il minimo chiedere che sia la magistratura ad appurare i fatti, se hanno colpito loro i due pescatori scambiandoli per pirati».
Si riferisce alla magistratura italiana?
«Certo. E chiediamo anche che la stampa non faccia passare il messaggio distorto agli italiani che Salvatore e Massimiliano sono due killer. Certi titoli dei giornali sono ferite al cuore».
In definitiva, non vi è piaciuta la mossa del ministro Terzi, che sguscia via dalla vicenda all’ultimo istante utile.
«Noi chiediamo che si rispetti la volontà di Salvatore e Massimiliano: stare uniti e risolvere questa tragedia, combinata da loro, intendo dai ministri. La loro decisione è stata presa in un momento di particolare debolezza politica dell’Italia. E queste dimissioni ci indeboliscono ancora di più di fronte a una potenza come l’India. Per questo pretendiamo che Terzi rimanga».