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 2013  marzo 27 Mercoledì calendario

BATTIATO E IL DIZIONARIO DELLE OFFESE


APRITI sesamo, apriti cielo. Era un buon momento per Franco Battiato, la tournée parigina sul suo “Apriti sesamo”, un gran servizio sul Monde, i propositi per l’assessorato, il ragionevole avvertimento a Grillo (“sta esagerando”): e lui va a cercarsi guai, dicendo all’Olympia che la destra italiana non ha niente di umano, e poi a Bruxelles che in parlamento ci sono troie disposte a tutto, un casino.

Apriti cielo: putiferio di reazioni, inevitabili, sensate, ipocrite, iperboliche. Più modestamente, qui trasferisco qualche battuta dal mio facebook: espediente meschino, lo so, ma per una volta…
A: Ha fatto rumore Battiato… “Troie” è un epiteto molto scivoloso, accettabile solo quando qualcuno o qualcuna deliberatamente lo rivendichi per se stessa o se stesso (per esempio, le manifestazioni di donne al motto di “Siamo tutte troie”). Con quell’epiteto Battiato mostra di scandalizzarsi per una parte femminile del parlamento, piuttosto che per una maschile. Per la quale nemmeno l’epiteto di “puttanieri” sarebbe appropriato, perché deplora i maschi in quanto “vanno a puttane”, e torniamo daccapo, alle “puttane”.
B: Qualunque fosse l’intenzione “troia”, oltre che volgare, ha anche una connotazione inesorabilmente sessista.
C: Ma no, si riferiva ad ambosessi!
D: Pare che si sia già dichiarato frainteso. Vispo eh?
E: Ci ha messo una toppa: dice che voleva parlare di donne e uomini, e comunque del parlamento precedente. Benvenuta la toppa, il buco resta.
F: Se diceva “escort” andava meglio?
G: Ma troie è un termine neutro, visto che non esiste la versione maschile.
H: Un esempio facile facile della difficoltà di adattare ai due sessi (senza contare gli altri) la parola “troia”: dite fra voi e voi “porca troia”, e immaginate a che cosa si riferisca.
I: L’esempio di “porca troia” è fuorviante, oramai è semplicemente un’esclamazione colorita di disdetta.
L: Per usare un termine alla moda, direi che il Parlamento è pieno di impresentabili, il che vale per i due sessi.
M: Un esempio ancora più facile facile: avete mai detto o sentito dire “Porca Eva”? Avete mai sentito dire o detto: “Porco Adamo”?
N: Per gli spazzini si è trovata una nuova definizione (operatori ecologici) e così per altre categorie… Forse non c’è ancora un modo diverso di definire una “troia” e un “puttaniere”... Lasciamoli così che rende l’idea.
O: Ha solo detto quello che tutti pensano, e come tutti ha perso il rispetto per il parlamento e la politica. Io vedo la miseria nelle strade e leggo le cifre di quanto costano questi politici, anche le troie.
P: La nota penuria di termini appropriati a una onesta volontà di insultare, dal momento che tutte le parole offensive sono intrise di sessismo, antianimalismo e altri razzismi, rimanda al sonetto di Trilussa inciso sotto la sua statua a Ponte Sisto: «Vedo un porco e je dico: Addio maiale! / Vedo un ciuco e je dico: Addio somaro! / Certo ‘ste bestie nun me capiranno / ma provo armeno la soddisfazzione / de pote’ di’ le cose come stanno / senza paura de fini’ ‘n priggione».
Q: E invece a me troie piace. La prostituzione non è certo solo cosa femminile. Anzi direi che nel femminile non va neanche più troppo di moda.
R: C’è la registrazione. Non direi che si riferisse a una prostituzione — parlamentare o extraparlamentare — maschile.
S: È chiaro che l’offesa principale da rivolgere ad una donna, ancora oggi, sia quella sulla sua onestà. Come la peggiore da rivolgere ad un uomo sia quella sulla sua virilità.
T: Resta che un tempo si sforzava di usare metafore più incomprensibili possibile: le danzatrici del Katakai… Questa volta è rimasto proprio sotto il minimo indispensabile.
U: L’oscenità è l’ultima fortezza maschile. Più maschile di un club del sigaro londinese, più del circolo canottieri lazio... Si può immaginare un Sade, un Bataille, donne?
V: Se vogliamo rimanere nel turpiloquio che ne dite di teste di cappero?
Z: A me Battiato piace, eh!