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 2013  marzo 25 Lunedì calendario

SE LE CLASSIFICHE DI VENDITA PREMIANO CHI VENDE MENO

Pagina delle classifiche. Tra fi­letti introduttivi ed esplicati­vi della lista dei bestseller. In quello di Tuttolibri, inserto della Stampa, si legge che nei primi die­ci libri più venduti, sette titoli su dieci appartengono alla collana «Live» (0,99 centesimi) dell’editore Newton Comp­ton. Secondo quello di Repubblica, i li­bri low cost occuperebbero addirittu­ra nove posizioni su dieci della Top ten.
A questo punto il lettore incuriosito guarda le due classifiche ove lo attende una clamorosa sorpresa: contraria­mente a quanto scritto negli articoli di accompagnamento, non ci sono titoli della Newton Compton. Dove sono fi­niti? E perché? Risposta: la collana «Li­ve» è stata esclusa dalla graduatoria più importante e collocata in quella dei tascabili. I motivi sono a dir poco oscuri. Leggiamo ad esempio la giustifi­cazione di Repubblica: «In testa alla Top ten dei libri più venduti di questa settimana troviamo La rivoluzione del­la luna di Andrea Camilleri» (Sellerio). Il romanzo ha ottenuto il primo posto nonostante abbia totalizzato meno punti dei primi quattro titoli della classifica riservata ai tascabili». Singolare: in testa alla classifica dei libri più ven­duti non c’è il libro più venduto. Prose­guiamo nella lettura di Repubblica: «Quest’ultima (la classifica dei tascabi­li, ndr) è interamente occupata dai li­bri di un’unica casa editrice, la Newton Compton, che il sette marzo ha lancia­to una nuova collana, “Live”:testi clas­sici e brevi inediti a 0,99 euro. Il prezzo di copertina, senza uguali sul mercato, ha condizionato le vendite e se non ne tenessimo conto avremmo nove posi­zioni, tra le prime dieci, occupate dai ti­toli super economici della Newton Compton». Beh, è una spiegazione davvero sin­golare. Se Newton Compton riesce a piazzare nove best seller su dieci, la classifica non dovrebbe limitarsi a regi­strare l’evento, come accaduto la setti­mana scorsa? Il prezzo «ha condiziona­to le vendite»: dov’è il problema per chi fotografa l’andamento del mercato? Noi non lo vediamo, ma gli istituti di ri­cerca (Nielsen Bookscan per Tuttoli­bri; Eurisko per Repubblica) che com­pilano le classifiche evidentemente sì.
Alcuni librai e molti editori concor­renti non vedono di buon occhio la col­lana Newton Compton perché offre margini di guadagno ridotti e ferisce la (supposta) sacralità del libro. Non c’è bisogno di tornare su tale aspetto: Sere­na Sileoni, ricercatrice dell’Istituto Bru­no Leoni, ha già raccontato ai lettori del Giornale la polemica, spiegando benis­simo quanto sia dannosa alla diffusione della lettura e al mercato stesso. Una riflessione sulle classifiche è invece necessaria. Questa settimana restano fuori Se­neca, Freud, Dostoevskij, Poe, Austen, Shakespeare, Sun Tzu, Fitzgerald, Némirovsky a 0.99 euro. Fuori an­che l’autore emergente Marcello Simoni, che nella collana «Live» presenta un inedito. Al contrario, rien­trano, oltre a Camilleri, Wil­bur Smith, Patricia Cor­nwell, Massimo Gramelli­ni, Simonetta Agnello Hor­nby, Nicolai Lilin, Gianlui­gi Nuzzi, Clara Sánchez, Jo Nesbo e Susanna Tamaro. Una gioia per tutti i grandi gruppi. Una beffa per Newton Compton. Ai lettori invece è conse­gnata una Top ten in cui no­ve titoli su dieci in realtà non sono al top delle vendi­te. Aggiungiamo un parti­colare non insignificante.
Il libro di Nicolai Lilin, Edu­cazione siberiana, risale al 2009 ed è pubblicato da Ei­naudi nella collana Super ET, cioè Ei­naudi Super Tascabili. Il romanzo go­de ora di una seconda vita in seguito al­l’uscita dell’omonimo film girato da Gabriele Salvatores. Sorge una domanda: come mai il tascabile di Lilin è nella Top ten e quello inedito di Marcello Si­moni no? Mistero. Non resta che prendere atto. Le “clas­sifiche di vendita” possono anche non rispettare l’andamento reale delle ven­dite, quindi non sono vere classifiche di vendita: ma allora cosa sono?Un po’ di trasparenza per favore.