Sandra Riccio, La Stampa 26/3/2013, 26 marzo 2013
CIPRO, IL PIANO DI SALVATAGGIO
Cipro ha scongiurato il collasso economico grazie all’accordo raggiunto in extremis con la trojka. Che cosa prevede?
Il piano, approvato a Bruxelles nella notte fra domenica e lunedì, mette a disposizione di Cipro i 10 miliardi di aiuti necessari a scongiurare il peggio, non senza una pesante contropartita però. Tra le condizioni imposte dal piano c’è il drastico ridimensionamento del sistema bancario cipriota che risparmia i titolari di depositi sotto i 100 mila euro, ma colpisce più duramente quelli maggiormente facoltosi, tra i quali si contano molti russi. Questi sono i due punti principali dell’intesa, ma sono previste anche altre misure che prevedono riforme e privatizzazioni per il Paese in futuro.
Che cosa succederà alle banche dell’isola?
Il piano risparmia Cipro dalla catastrofe finanziaria in cambio della liquidazione di Popular Bank of Cyprus, la seconda banca del Paese (conosciuta anche come Laiki) di cui lo Stato è il principale azionista. Questa banca sarà divisa in una «bad bank» e in una «good bank», e scomparirà perché gli asset buoni – quelli della good bank - finiranno nella Bank of Cyprus, prima banca del Paese, così come la liquidità d’emergenza della Bce (Ela), che deve essere restituita. La prima banca dell’isola, la Bank of Cyprus, nella quale hanno i depositi molti investitori russi, si salverà quindi dalla catastrofe. Le altre banche cipriote non saranno toccate dai provvedimenti.
Che fine faranno i depositi delle banche di Cipro?
I depositi sotto i 100 mila euro della Laiki, la banca destinata a scomparire, saranno garantiti e confluiranno nella «good bank» e quindi nella Bank of Cyprus. A essere duramente colpiti saranno i detentori di azioni e obbligazioni di questa banca e i correntisti con depositi superiori ai 100 mila euro. Questi depositi resteranno congelati finché non sarà effettuata la ricapitalizzazione della banca e «potrebbero successivamente essere soggetti a misure appropriate», come si legge nel testo pubblicato dall’Eurogruppo. Saranno sacrificati anche i depositi della Bank of Cyprus sopra i 100 mila euro con un taglio importante. Sarà di circa il 30%, punto più punto meno, il prelievo sui depositi di oltre 100 mila euro esistenti nella Bank of Cyprus. È quanto ha annunciato il portavoce del governo cipriota, Christos Stilianides. Intanto gli sportelli bancari di Cipro resteranno chiusi anche oggi. E la chiusura potrebbe protrarsi anche oltre, per due o tre giorni ancora, mentre l’ammontare dei prelievi effettuabili agli sportelli e ai bancomat, una volta che le banche verranno riaperte, sarà limitato per evitare una corsa a ritirare i risparmi e fughe di capitali.
Che cosa cambia rispetto all’ipotesi di dieci giorni fa?
Il precedente accordo, poi sonoramente bocciato dal parlamento di Nicosia, ipotizzava un prelievo forzoso su tutti i depositi bancari ciprioti. Questo accordo risparmia i depositi inferiori ai 100 mila euro e risulta più digeribile per il mercato. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si è detto convinto che il nuovo compromesso sia migliore di quello precedente perché le perdite maggiori «saranno concentrate là dove sono i problemi, nelle grandi banche».
Cosa sarebbe successo in mancanza dell’accordo?
L’intesa è arrivata all’ultimo minuto e a poche ore dallo scadere dell’ultimatum Bce che qualche giorno fa aveva ventilato l’interruzione delle iniezioni straordinarie di liquidità in caso di mancata sottoscrizione. A quel punto le banche cipriote avrebbero rischiato il fallimento e, da lì a breve, Nicosia sarebbe stata probabilmente costretta ad abbandonare la valuta unica. Dopo lunghe ore di negoziati tra il presidente Nicos Anastasiades e i responsabili della troika (Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) si è raggiunto l’accordo che ha anche scongiurato il pericolo di un effetto sistemico su tutta l’area euro. Cambiano anche i bisogni finanziari di Cipro rispetto all’intesa di 10 giorni fa. Ora i 10 miliardi di euro di aiuti andranno interamente a finanziare lo Stato, ed eventualmente, se necessario, le piccole banche cipriote. Nel piano precedente invece parte dell’assistenza sarebbe andata anche alle due principali banche del Paese, appunto la Bank of Cyprus e la Laiki Bank.
La nuova intesa dovrà avere l’ok del Parlamento?
Niente rischio bocciatura. Il Parlamento di Cipro non dovrà infatti approvare il piano di salvataggio. La legislazione necessaria per l’implementazione di queste misure è già stata approvata e non sarà necessaria una legislazione aggiuntiva.
Quali altri casi di aiuti ci sono stati nella Ue?
Non ci troviamo di fronte al primo salvataggio europeo. Con l’accordo appena raggiunto, Cipro diventerà infatti il quinto Paese dell’Eurozona a beneficiare di un piano di aiuti internazionale, dopo la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo e la Spagna, che però ha ricevuto aiuti mirati per il solo settore bancario.