Alberto Costa, Corriere della Sera 25/03/2013, 25 marzo 2013
SUPERMARIO VA VELOCE. UN GOL OGNI TRE PARTITE MA RIVA E’ LONTANO —
Accostare, com’è stato fatto, Mario Balotelli a Gigi Riva ha tutta l’aria di una forzatura. Sarebbe come paragonare un giovane e promettente cantautore a Francesco Guccini, che ha fatto la storia della musica italiana mettendo le note in poesia. Rombo di Tuono ha invece scritto la storia del nostro calcio trasformando i suoi gol (tanti) in poesia e, allo stato delle cose, Supermario è semplicemente un giovane e (molto) promettente attaccante.
Calma e gesso, ragazzi! Come dice Prandelli, il giovanotto si farà ma non è il caso di uscire dal seminato. Per ottenere il diritto a un paragone così impegnativo senza che qualcuno decida di sporgere querela per diffamazione a mezzo stampa serve pazienza «ma lui è giovane e quindi più fa gol e più si avvicina a me» lo incoraggia «Gigirriva», interrogato sull’argomento.
Balotelli, insomma, dovrà scalare posizioni su posizioni nella hit parade dei cannonieri azzurri, che è ricca di campionissimi dal gol facile. Con la prodezza di giovedì a Ginevra, Mario ha firmato la sua sesta rete in nazionale in 18 presenze: un gol ogni 3 partite. Un cammino interessante ma non eccezionale perché la vera cartina di tornasole del rendimento di un attaccante, più che la graduatoria assoluta delle reti segnate (Riva 35, Meazza 33, Piola 30, Baggio e Del Piero 27...), è la classifica secondo la cosiddetta media-gol.
Così, tenendo presenti tutti coloro (e sono 69) che hanno segnato almeno 6 reti in azzurro (dunque incluso Balotelli), il tiratore scelto risulta essere Annibale Frossi il quale, giocando con gli occhiali, con tutta probabilità vedeva la porta meglio degli altri se è vero che nelle 5 presenze in nazionale è andato a bersaglio 8 volte. Esperienza breve ma intensa, non c’è che dire. In questa classifica Supermario viaggia sostanzialmente a metà del gruppo (posizione numero 39), perché 6 gol in 18 partite fanno una media di 0,333 che è il frutto di un lento avvio (un solo gol nelle prime 10 presenze, poi 5 nelle successive 8). Però, se può consolare, la media di cecchini come Anastasi (0,320), Mazzola (0,314), Del Piero (0,296), Vialli (0,271) e Signori (0,250) è peggiore alla sua. Gigi Riva con lui è comunque buonista: «Quello che Mario ha fatto negli ultimi tempi è un bel passo avanti. Ha una serenità e una convinzione nuove e, soprattutto, non ha più quei gesti di nervosismo».
Di certo il nuovo Balotelli ha un altro passo rispetto alla concorrenza interna, vale a dire nei confronti degli altri attaccanti del giro azzurro. La media-gol in nazionale di Pazzini è ad esempio di 0,160, quella di El Shaarawy di 0,200, quella di Destro 0,250, per non parlare di Giovinco, che dopo 14 partite non ha ancora segnato un gol. «Io e lui avremmo potuto convivere in campo — riflette Riva —. Lui ha un bello stacco di testa, poi va sulle fasce e crea quegli spazi in cui io mi sarei potuto infilare per fare gol». Fantacalcio, purtroppo.
Al di là dei numeri e degli accostamenti più o meno arditi, la benedizione di Rombo di Tuono a Supermario ha qualcosa di ecumenico: «Fa piacere vedere che è lui a risolvere le partite della nazionale dopo quello che è successo a Boateng a Busto Arsizio. Trovo molto bello che sia un nero il punto di riferimento della squadra azzurra».
Alberto Costa